Fra i tanti messaggi di adesione che ogni giorno ci arrivano, tutti ben motivati, alcuni meritano di essere letti con attenzione. E’ questo il caso del messaggio di Francesca Mingrone.
Buona lettura a tutti.
«Io sono anni che combatto e spero che il mio paese torni alla sovranità monetaria.
Ho conosciuto un paese diverso, una vita diversa. Mai ricca per carità. Ma non andavo a fare la spesa con la calcolatrice e soprattutto lavoravo nel mio paesello. Sono stata costretta ad andare via. In ambienti dove io, adesso, non sono né carne né pesce. Vivo con l’ansia del fine mese e di non riuscire a far studiare i miei figli. Ho eliminato tutto ciò che potevo eliminare. Sto male e non riesco a curarmi come dovrei. Vado avanti con palliativi e anche la bolletta per me diventa un macigno, un ostacolo insormontabile. Al lavoro devo andare ogni mese con il cappello in mano a chiedere di essere pagata, di avere i miei soldi. Mi pagano a pezzi. Per avere lo stipendio di un mese ci metto un mese. E poi devo ricominciare. Sono anni che vivo così. Anzi che non vivo. Speravo nel movimento, che fosse davvero il governo del cambiamento. Non è cambiato nulla. O meglio, quello che deve cambiare per rendere il popolo sovrano in tutto e per tutto, non è stato minimamente considerato. Sia Reddito di cittadinanza che decreto dignità, tutte misure che nel contesto in cui siamo, lasciano il tempo che trovano. Al primo cambio di guardia possono essere modificati perché lo chiede l’europa. Dare da mangiare a un prigioniero, se gli dai solo la minestra o gli dai un pranzo da mille e una notte, è sempre un pranzo consumato in prigione. Io, mo, voglio mangiare pane raffermo, ma voglio mangiarmelo da persona libera. Voglio uscire da questo sistema che in venti e passa anni ha creato solo più poveri e disuguaglianza sociale. Il mio paese d’origine è praticamente morto. Non ha strade non ha scuole, ospedali. Se vai al pronto soccorso non ti possono medicare perché non hanno garze, cerotti alcol. Nessuno ci crede e io invito tutti a venire a vedere. Se viene Satana e mi dice “vendimi l’anima che ti porto fuori dall’euro”, io gliela vendo».
Condivido ogni parola che hai scritto!!!…ma non l’ultima frase, anche se capisco perchè sei arrivata a pensare in questo modo, per questo ho tanta rabbia, la stessa che hai tu. Ci svuotano da ogni certezza, da ogni punto di riferimento, deridono il buon senso e banalizzano qualsiasi valore morale, portandoci appunto, a pensare come da titolo del tuo post…sono proprio coloro che ci vogliono divisi e infelici ad aver venduto la propria anima, non dobbiamo commettere lo stesso sbaglio!!… Ti abbraccio forte!!
Gentile Bob, una precisazione doverosa: il titolo del post è redazionale. Forse è provocatorio come titolo, ma rispetta il messaggio che abbiamo ricevuto e che abbiamo deciso di pubblicare trasformandolo in un articolo.
Grazie
Caro Comitato Promotore,
non sono per niente d’accordo con questa vostra replica mentre condivido pienamente il commento di Bob.
Credo che il vostro titolo travisi TOTALMENTE il senso del messaggio di Francesca e colga solo l’ultima frase per rendere banalmente un titolo “ad effetto”.