Assemblea pubblica in vista di una grande manifestazione nazionale
Sabato 7 marzo a Roma, con inizio alle ore ore 16:00, indetta dal Coordinamento nazionale NO MES, presso l’ Hotel Massimo d’Azeglio, Via Cavour, 18.
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Il cosiddetto “Meccanismo Europeo di Stabilità” (MES) va fermato. Sono in gioco, assieme alla democrazia e all’indipendenza nazionale, l’economia del Paese, la stessa possibilità di uscire dalla crisi. Il MES è uno degli strumenti con i quali l’Unione europea a dominanza tedesca, impone l’austerità e schiaccia gli Stati pur di tenere in piedi il sistema liberista che fa perno sul mercato unico e l’euro. Ecco allora un nuovo Trattato pensato per imporre all’Italia nuovi e micidiali vincoli che metteranno a rischio i risparmi delle famiglie, le banche e le aziende di cui ci si vuole impadronire a basso prezzo.
Di fronte a questo attacco la classe dirigente balbetta. Denuncia i rischi (vedi il governatore Visco) per poi smentirsi il giorno dopo; ammette che le nuove regole sono sfavorevoli per il Paese, ma non ha il coraggio di opporsi. Peggio ancora il comportamento del governo. Nato in agosto dalla benedizione europea, esso sa solo chiedere un rinvio della sottoscrizione del nuovo trattato, senza però reclamare chiaramente la modifica del suo contenuto. Un comportamento che tradisce fra l’altro la stessa Costituzione repubblicana, laddove prescrive (art.11) che le eventuali limitazioni (non cessioni) di sovranità possano avvenire solo “in condizioni di parità con altri Stati”. L’esatto contrario di quel che prevede il MES.
Da Bruxelles, d’altra parte, hanno già risposto: l’accordo raggiunto non si mette in discussione, l’Italia se ne faccia una ragione.
Nulla di buono è dunque all’orizzonte. Si deve fermare questo ennesimo disastro nazionale, destinato a ricadere come al solito sulla vita del popolo lavoratore. Servono la denuncia, l’informazione e la mobilitazione dei cittadini.
Occorre dare vita ad un’ampia alleanza nazionale e democratica per scongiurare la prevista ratifica del trattato da parte del Parlamento. Organizzeremo incontri, sit-in, assemblee ovunque possibile.
Chiameremo tutti ad una grande manifestazione nazionale da tenersi a Roma in concomitanza della prevista discussione e ratificadel MES in Parlamento.
– Fermiamo il Mes e chi vuole continuare a impoverire il Paese !
– Difendiamo gli interessi dell’Italia, del popolo lavoratore e delle imprese !
– Riconquistiamo la democrazia, difendendo la Costituzione del 1948 !
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Ho altra mia documentazione contro la politica economica e sociale tedesca che potrebbe essere utilizzata il 7 marzo.
Ho esperienza di eurosystem, ho scritto alcuni libri e pubblicato vari articoli giornalistica economica su una testata siciliana.
La mia partecipazione diretta all’organizzaione LiT potrebbe essere davvero utile.
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Per quanto riguarda il contrasto al MES propongo:
“I tedeschi stanno trasformano la UE a loro esclusivo uso e consumo. Hanno le banche in crisi a causa proprio della loro politica iperliberista-pseudo socialdemocratica (dogma dell’iperliberismo: tutto alle banche, tutto dalle banche – LR 2004 C) e se le cose girano male se la prendono con la stabilità economica degli altri aderenti all’eurosystem!
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Il MES dovrebbe garantire la stabilità economica attraverso il contributo – obbligatorio – dei 27 aderenti per creare un fondo – a perdere – con il quale evitare il default di qualcuno degli aderenti. Insomma un Consorzio di salvezza reciproca.
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Ciò significa che se la banca privata della nazione X per qualche motivo fa bancarotta, il fondo interviene per compensare le perdite della banca medesima, cosa cui anche in Italia deve intervenire il Governo locale poiché la salvaguardia del credito è un diritto costituzionale.
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ALLORA, se non l’avete capito, la maggior parte dei finanziamenti UE sono prodotti da banche tedesche, pertanto, indirettamente il MES serve a proteggere gli interessi tedeschi in UE, solo che alla fine anche la PPAA greca finì gestita dalle banche tedesche e tutta la UE tende a un generale impoverimento proprio in virtù della politica iperliberista…
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MA, C’E’ SEMPRE UN MA, perché i politici appartenti all’area democristiana e socialdemocratica non contestano la politica iperliberista e perché non impongono una vera poltica socialdemocratica?
Due possibili risposte (ambedue molto probabili):
– di politica economica non ne capiscono un fico secco e lasciano correre…
– sono consci che stanno condannando la UE a loro vantaggio e ne godono!
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CONCLUDENDO occorre un NO secco alla trasformazione in senso estensivo del MES ma non solo, occorre un NO secco al proseguire la linea economica impiantata dai politici tedeschi, costi quel che costi perché comunque, la UE è destinata all’oblio!
Più di una volta i tedeschi ricattarono la nascente UE minacciandone l’uscita: fin dagli anni ’60 ne vollero il comando ma sappiamo che saranno pure bravi meccanici ma di politica economica, come ho detto prima, non ne capiscono un fico secco!”
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