Coronavirus. Dalla non sottovalutazione del problema al quasi procurato allarme.
Dati alla mano, ossia una mortalità pari al 2% dei contagiati che sono soggetti già debilitati, gli organi di (informazione?) potevano spiegare alla popolazione che il coronavirus non ė la peste bubbonica ma una forma di influenza.
Invece, per fare ascolto e conquistare spazi per vendere pubblicità, hanno amplificato il fenomeno. Per rispondere a regole di mercato hanno generato nelle masse una visione apocalittica privandole di una visione razionale e condizionando attività lavorative, socialità e aggregazione.
I politici hanno cavalcato questo clima mettendo in atto provvedimenti confusi, contraddittori, spesso inefficaci. Come ho già scritto, si va dal blocco della fiera paesana all’autorizzazione per una partita di calcio con migliaia di persone sugli spalti.
Abbiamo un’altra dimostrazione di quanto il sistema dipenda dai mercati. Per fare soldi si fanno prime pagine scioccanti, per fare soldi si fanno palinsesti dove si parla solo di coronavirus. Abbiamo un’altra dimostrazione che la politica non ha nessun primato sui mercati visto che a dettare i tempi delle misure politiche ci ha pensato spesso il clima mediatico e non la scienza: i virologi critici verso le informazioni esagerate e fuori da ogni contesto numerico sono stati zittiti, i soliti complottisti hanno parlato di cifre reali nascoste.
Nessuno ha messo in evidenza la forza, l’efficienza e l’organizzazione poderosa dei cinesi di fronte al fenomeno. Al contrario si è pensato di denigrarli con la solita questione della dittatura comunista che obbliga il popolo a entrare in quarantena, salvo poi pretendere qui misure certe e di necessaria fermezza, senza panico ma senza sottovalutazione.
E cosa vogliamo dire di un sistema sanitario la cui componente privata non ha agito in alcun modo nella gestione dell’emergenza (reale o indotta che sia) pur ricevendo centinaia di milioni di Euro dalle regioni, di figure professionali pubbliche – sanitari, forze dell’ordine, ausiliari, 118 – che sono impegnate sul campo, le stesse figure pubbliche che ricevono attacchi mediatici denigratori il cui scopo è minare la credibilità dello Stato come organismo pubblico tutto a vantaggio di una gestione privatistica e affaristica?
*Umberto Spurio è membro del CPT di Napoli