Ci risiamo: la strausata, banalissima immagine dei galli di Renzo che si becchettano tra loro mentre vengono portati al macello torna tristemente adeguata.
Un nuovo rusticano duello popolare viene fatto deflagrare.
Stavolta non ce la giochiamo tra no border e no immigrati come nelle scorse estati, ma siamo sollecitati a scornarci tra negazionisti e salutisti, tra chi vuole la mascherina e chi la detesta, chi conta i morti di covid e dice che sono tanti e chi li trova poco numerosi.
Naturalmente potremmo andare avanti per mesi a contestarci reciprocamente la ragione e il buon senso: non mancheranno certo, come non sono mancate nei mesi passati, le idee geniali, le ricerche approfondite, le scoperte eclatanti, le riflessioni di respiro planetario ma forse sarebbe bene sottolineare che, se il comitato tecnico scientifico, a Marzo, non aveva consigliato di chiudere e che se la decisione, tutta politica, di andare alla quarantena nazionale è stata assunta tramite DPCM, senza dibattito nel Paese, come richiede la Costituzione e senza coinvolgere le Camere come d’obbligo in una Repubblica Parlamentare, quello che va contestata è la prassi di governo, ormai purtroppo abituale, di prendere decisioni fondamentali solo sulla base di sua reverendissima l’emergenza.
Che si facciano sentire i giuristi, che insorgano gli onorevoli e i senatori, prendano la parola le infinite legioni di amministratori locali, insorgano i blogger di rango, gli editorialisti raffinati, i leoni da tastiera e le sterminate schiere di fallower coi like.
Una sola parola d’ordine, qualsiasi cosa si debba decidere – sia essa la più infame o la più sacra ed essenziale – essa va discussa nel Paese (i partiti servono a quello) e decisa in Parlamento dopo ampio dibattito sulla stampa nazionale.
E noi, popolo basso, finiamola di mostrare il volto del bambino capriccioso e irritabile.
Partecipiamo e stimoliamo il dibattito, mostriamo la serietà, la competenza, il buon senso e la virtù civica di cui abbondiamo ed evitiamo accuratamente di farci appendere per le zampe a testa in giù, come polli che non possono far altro che infastidire i propri compagni di sventura.
D’ora in poi, prioritariamente, esigiamo il rispetto della prassi costituzionale e dichiariamo per sempre inapplicabile, per ogni futura decisione, la logica emergenziale.
*Alessandro De Giuli è membro del Cpt di Firenze
Confesso di essere d’accordo, purtroppo, con Recalcati con l’articolo ” I negazionisti puberali” e quanto afferma Zagrebelski : “Chi dice Costituzione violata non sa di cosa sta parlando”.