Il 31 luglio 2017, il decreto legge n. 73 del 7 giugno 2017, veniva convertito nella legge 119 cosiddetta legge Lorenzin che obbligava tutti i cittadini italiani tra gli 0 ed i 16 anni ad essere vaccinati contro un numero assurdo di malattie infettive.
Malattie che hanno convissuto con l’umanità per millenni e che, a discapito di quanto affermato da molti frontman televisivi sulla loro letalità che ci avrebbe dovuto portare all’estinzione in assenza di vaccini, non sono mai riuscite nel loro “intento”.
La legge 119 per vedere la luce non ha solo visto virologi ed epidemiologi, in forte odore di conflitto di interesse, intervenire e gridare in ogni dove per allarmare sul pericolo che correvano i nostri figli e l’umanità tutta, ma ha dato vita ad un dibattito politico estivo dai risvolti tragicomici, se non fosse per i ruoli ricoperti da alcuni attori in causa. Una su tutti, ed ha prevalso su ogni altro personaggio, la ministro Lorenzin e le sue mille mila battue e bugie.
Bugie portate in pubblico sui canali di stato, in programmi che come oggi erano diretti da istrionici servi. Pronti a enfatizzare le frasi utili a sostenere le tesi di “Stato” o a ridicolizzare le argomentazioni di chi come molti di noi, documenti e studi alla mano, dimostravano in modo inequivocabile la pericolosità, l’inutilità, l’incostituzionalità, di quella legge. La frase “duecentosettanta bambini morti per morbillo a Londra”, pronunciata in una puntata di “porta a porta” da un ministro, ancora echeggia nell’aria e chiede giustizia: che mai arriverà con una dirigenza politica tanto inadeguata e “moralmente corrotta”. Qua il video.
Ovviamente le persone non sono rimaste a guardare. Un grande movimento di massa si è formato in opposizione all’insensata legge ed ai danni sociali che ha prodotto. Genitori preoccupati che nel tempo hanno letto, studiato, ricercato, posto domande, richiesto chiarimenti, espresso dubbi. Tutti tacciati di essere somari, webeti, etc.
Un movimento che ha subito ottenuto dal mainstream l’attenzione, che solitamente si dedica ai terroristi ed ai gruppi criminali, e l’appellativo: No-Vax!
In questi giorni viviamo lo stesso identico scenario: una malattia i cui numeri vengono elaborati usando il pendolino del mago Otelma (altre spiegazioni non ci sono),che in ogni paese è stata strumentalizzata ed ha inciso sull’economia e sulle dinamiche sociali, stracciando di fatto diritti umani e costituzionali. Con il solito mainstream a lavoro ventiquattrore su ventiquattro, con epidemiologi, virologi, rianimatori, ordini medici, saltimbanchi e giullari vari.
Tutti a ripetere le stesse frasi fatte, sostenuti da utili idioti, con il solito gioco tra buoni e cattivi in un eterna opposizione apparente ma che converge sempre, solo ed esclusivamente, nella stessa direzione. Il vostro corpo non è il vostro! Voi appartenete alla società in cui vivete e se non vi adeguate, se non vi “normate”, sarete esclusi. “E per normarvi”, noi tutori dell’ordine costituito, “ vi procureremo un vaccino”. Una corsa contro il tempo per salvare l’umanità da un virus che ha infettato (che non significa malato) 19.717.999 persone ed ha ucciso 728.012 (tutti da verificare) su 7.800.000.000 leggasi sette miliardi e ottocento milioni. I morti per tabagismo nell’ultimo anno sono circa 3.000.000.
E si comincia a discutere di obbligo vaccinale per tutti, indistintamente, contro il covid-19.
Ovviamente tutto il mondo “no-vax” entra in fibrillazione. Quanto da molti già subito, probabilmente, diventerà per tutti. Si denuncia l’assurdità dell’obbligo, si denuncia l’assurdità del vaccino per un virus mutogeno, si denuncia la pericolosità di un vaccino fatto con mutazioni ogm ed in così poco tempo.
Poi arriva “l’esplosione atomica”: il nemico russo, incarnato dal presidente Vladimir Putin, va in televisione a raccontare che hanno trovato il vaccino per il covid-19, che lo ha addirittura fatto somministrare alla sua prole e che funziona.
Improvvisamente tutto il mondo occidentale, virologi, epidemiologi, saltimbanchi e giullari vari con tutto l’apparato mainstream comincia a porre domande, a chiedere spiegazioni, a gridare al complotto ed al rischio della pericolosità di un vaccino fatto in poco tempo e che a questo punto, visto da dove arriva, non può essere “universale”.
In poche parole, il vaccino russo ha trasformato tutto il mondo accademico e della comunicazione in no-vax tra i più accaniti.
Quel vaccino “non s’ha da fare”. Tutti gli stereotipi cadono: non sono più dei webeti o dei somari a denunciare la potenziale pericolosità di un vaccino. Non c’è più l’urgenza di trovare questo “salvavite”, meglio evitare di usare quello russo.
Parliamoci chiaro, non esiste un no-vax che fa il tifo per il vaccino russo o italiano che sia, ma adesso le domande diventano davvero più serie e concrete: se come dice la “scienza” di stato, l’unica salvezza per l’umanità è la vaccinazione, addirittura obbligatoria come vorrebbero alcuni pagliacci politici, chi si assumerà la responsabilità di un morto infetto da covid-19, infettato perché non protetto dal vaccino russo perché in attesa del vaccino occidentale?
La salute, garantita da questi geni con il vaccino gratuito, non è più necessariamente universale come preteso fino a ieri l’altro, da Oms e capi di stato vari?
E allora perché escludere aprioristicamente il vaccino russo?
Questa volta la miccia era troppo corta ed il petardo vi è esploso in mano!
Prima di ogni diritto, prima ancora di ogni costituzione, prima di ogni legge, esiste una legge naturale che è stata inserita in decine di trattati politici: la sovranità corporea non può essere in nessun caso abusata.
Chi lotta per il diritto all’autodeterminazione ed all’emancipazione degli individui non può tirarsi indietro da queste battaglie.
Non sono gli uomini a dover essere adattati alla società o agli stravolgimenti che questa causa all’ambiente, al clima ed ai territori (fonti, alimenti, temperature, etc.), sono la politica e l’economia a dover essere strumento per il miglioramento delle condizioni di vita degli esseri viventi e, conseguentemente con questo, prevenire la diffusione di malattie che in condizioni migliori non esisterebbero affatto.
Il nostro “habeas corpus act” risiede nella Costituzione. L’Italia ha poi firmato la Convenzione di Oviedo il 04/04/1997. https://www.coe.int/it/web/conventions/full-list/-/conventions/treaty/164/signatures