Pubblichiamo l’intervento con cui Tiziana Alterio ha aperto la Marcia della Liberazione
Voglio tranquillizzare la stampa rimandando indietro le parole negazionista, No Mask, estremista, complottista, terrapiattista perché queste sono loro invenzioni che non ci appartengono e non ci riguardano. Le nostre parole sono amore per la vita e per questa Terra che ci ospita.
Voglio ancora tranquillizzare tutti che non siamo persone eversive, rispettiamo i DPCM, il distanziamento perché questa non è una manifestazione No MASK come è stato scritto da tutti. Noi li rispettiamo, anche se non li condividiamo, ma utilizzeremo tutti gli strumenti democratici a nostra disposizione per impugnarli. Siamo qui perché sentiamo la sofferenza di chi ha perso il lavoro, dei nostri imprenditori, artigiani, dei nostri bambini, dei nostri anziani e voi ci state diffamando. Saremo costretti a difenderci nelle aule dei Tribunali querelando chi falsifica la realtà raccontando menzogne.
Voglio tranquillizzare ancora i giornalisti di Repubblica, del Corriere che noi siamo qui anche per voi, per i vostri figli, i vostri padri e le vostre madri perché ci sentiamo tutti parte di una unica comunità. Non vogliamo alzare muri tra noi. Vi invitiamo a metter giù le vostre armi affilate per un dialogo costruttivo con voi e con il governo perché siamo tutti parte di un unico Paese che sta soffrendo.
Sento di essere qui con voi perché sono innanzitutto una madre e come tutte le madri del mondo abbiamo un istinto innato di difendere la vita. Quattro mesi fa mi venne l’idea di fare una Marcia della Liberazione ma non avrei mai immaginato di riuscire a coinvolgere tanti amici e attivisti. Oggi siamo chiamati a difendere la vita da un mondo malato, schizofrenico che ci ha messi gli uni contro gli altri e che ci sta impoverendo materialmente e spiritualmente.
E’ un grande onore per me poter camminare insieme a tutti voi, insieme al popolo italiano che ha dimostrato in molte occasioni nella storia che è capace di risorgere dai momenti più bui.
In questi mesi abbiamo lavorato con l’obiettivo di unire le diverse anime, i diversi gruppi, Movimenti, le associazioni delle categorie produttive e abbiamo ottenuto un grande risultato.
Perché la Marcia della Liberazione ?
Noi non neghiamo l’esistenza del virus ma contestiamo con forza e determinazione l’uso strumentale e politico che si sta facendo del Covid per imporre scelte economiche e sociali che portano l’Italia ancora di più nel baratro e che impongono un modello di società dell’iper controllo basato sulla paura che noi respingiamo.
Siamo qui perché vogliamo superare il modello neoliberista che sta accelerando la sua corsa anche grazie a quanto sta accadendo negli ultimi mesi ma è un modello disumano, predatorio che ci sta portando verso l’autodistruzione arricchendo pochi e impoverendo la maggioranza. Siamo qui perché non riconosciamo questa Unione Europea che anche in questo momento così drammatico ha mostrato il suo volto più spietato e questo governo accettando i finti aiuti del Recovery Fund indebiterà noi e i nostri figli per i prossimi anni.
E’ il tempo di trasformare la resistenza in una direzione precisa nutrendo profondamente una visione diversa di mondo e possiamo iniziare dalle nostre scelte quotidiane, anche quelle più piccole, possono essere rivoluzionarie perché noi siamo molti mentre loro sono un piccolissimo manipolo di persone. Usciamo dalla prigione dell’impossibilità.
Dobbiamo chiedere il rispetto della Costituzione, un atto oggi rivoluzionario perché vilipesa e oltraggiata da oltre 20 anni, dobbiamo pretendere che lo Stato riprenda il ruolo che le compete che non è quello di svendere i nostri beni agli stranieri.
E’ un tempo storico difficile ma anche straordinario perché se saremo uniti potremo vedere gli albori di una Nuova Umanità ma dovremo ripartire da dove siamo stati distrutti, dal recuperare la nostra identità più profonda, le nostre ricchezze in modo che l’Italia possa avere un ruolo centrale nel Mediterraneo così come auspicava Aldo Moro, mentre oggi siamo diventati i Pigs, i Paesi maiali da spolpare.
E’ il tempo per una Nuova Umanità incentrata sul rispetto della natura, degli animali, dell’uomo, sui suoi bisogni e la sua naturale socialità e condivisione.
E’ in corso in tutto il mondo un risveglio delle coscienze, un risveglio collettivo e voi siete la testimonianza di questo risveglio. Questa Marcia è il primo passo di un cammino per spingere come cittadini questo Paese in una direzione in cui siano rispettate la vita, il lavoro, le nostre libertà fondamentali e la sovranità che appartiene al popolo italiano. Lavoreremo alla costituzione di un ufficio legale con avvocati, giuristi e costituzionali per impugnare ogni atto anticostituzionale e antidemocratico di questo governo. E chiunque voglia dare una mano si faccia avanti. E’ il momento che uomini e donne coraggiosi si mettano in cammino.
Facciamo in modo che per il neoliberismo sia l’ultimo colpo di coda per ritrovarci in una Nuova Umanità.
L’energia, la fede, il coraggio e la determinazione che porteremo in questo cammino renderà la nostra esistenza degna di essere vissuta.
CONCLUSIONI
Mio nonno era un sopravvissuto di guerra, era rimasto invalido tutta la vita ma era stato pronto a morire, come molti altri italiani, affinchè io e voi vivessimo in un Paese libero e democratico con una Costituzione che ha fatto grande l’Italia nel mondo.
Il nostro compito oggi è essere quel ponte invisibile tra i nostri nonni e i nostri figli.
Il nostro compito è restituire al popolo italiano ogni decisione economica, politica, culturale e sociale, decisioni che oggi sono invece nelle mani di quelle elite globaliste, a cui l’Unione Europea e questo governo si sono piegati.
Il nostro compito è riprenderci ciò che è nostro di diritto, la nostra libertà e una vita che sia degna di essere vissuta e onorata.
Dobbiamo tutti insieme trasformare la resistenza in una direzione perché senza direzione mai alcun vento sarà per noi favorevole.
Dobbiamo riprendere in mano la nostra identità come popolo italiano e mediterraneo, ricordarci chi eravamo e chi siamo facendo appello quei valori che sono nostri per nascita ma che abbiamo svilito in nome di un finto progresso che ha portato infelicità, depressione, ansia, paura e che ci ha impoveriti tutti materialmente e spiritualmente.
Ritorneremo ad essere grandi se con forza chiediamo il rispetto della nostra Costituzione e se ci riprenderemo tutti quei beni che una volta erano degli italiani e che grazie a Prodi, Bersani, Amato ora sono in mani straniere. Mi auguro che verrà un giorno in cui queste persone rispondano davanti ad un tribunale e davanti al popolo italiano delle loro azioni predatorie.
Oltre ad avere una visione occorre una rivoluzione comunitaria perché solo ricreando un senso di comunità avremo speranza di vincere questa battaglia.
E una rivoluzione comunitaria significa anche ripartire dai territori per alimentare quelle economie locali che un tempo erano la nostra ricchezza mentre abbiamo permesso che fossero spazzate via dalle multinazionali che ci lasciano a mani vuote perché portano la ricchezza altrove.
Rivoluzione comunitaria vuol dire ancora uscire dalle nostre tane, dalle nostre abitudini e partecipare come cittadini alla trasformazione necessaria, così come voi avete fatto oggi con spirito guerriero.
Non è più tempo di uomini e donne tiepidi, addormentati e addomesticati è il tempo del coraggio.
Ma la visione e l’unità non bastano da soli, abbiamo bisogno di creare un Comitato di Liberazione Nazionale che, per prima cosa, si doti di un ufficio legale.
Visione, Unità e Comitato di Liberazione Costituzionale sono le sfide a cui siamo chiamati.
Abbiamo un grande compito e abbiamo tutte le capacità per determinare il futuro dell’Italia e dell’Europa intera dimostrando per la terza volta nella storia, dopo l’Impero Romano e il Rinascimento, che possiamo essere grandi con un Nuovo Rinascimento Mediterraneo che ridarà centralità all’Italia e indicherà la direzione per una Nuova Umanità.
Restiamo uniti!