«Credo che ormai i tempi siano maturi per un passaporto sanitario. Le compagnie aeree hanno iniziato a dire che vogliono passeggeri con la garanzia del vaccino, ma presto cominceranno a chiederlo le strutture ricettive, gli spazi per congressi e via dicendo. In Veneto, certamente, potremo provvedere rapidamente». [Luca Zaia]
Dopo mesi di avvisaglie è stata lanciata in grande stile la campagna per la vaccinazione di massa.
Tutto previsto, tutto diabolicamente pianificato. La prima fase era funzionale alla seconda. La terrorizzazione dei cittadini era indispensabile sia per far accettare confinamenti e arresti domiciliari di massa (prima fase), quindi per giustificare come salvifica la soluzione vaccinale (seconda fase).
La scienza divinizzata, i tecnici dai taumaturgici poteri idolatrati, i sanitari con l’elmetto come eroi da venerare. I politicanti che ci raccontano che grazie al vaccino saremo di nuovi liberi così tornando alla agognata normalità, esaltati come redentori.
Invece non ci sarà nessun ritorno alla “normalità”. Il vaccino (la cui efficacia immunizzante è quanto meno incerta mentre pressoché sicuri sono i suoi effetti collaterali dannosi) è anzi funzionale a trasformare la dittatura sanitaria da fase straordinaria a regime ordinario, ovvero a rendere stabile lo Stato d’eccezione.
E’ scontato che chi mette in guardia i cittadini sulle reali intenzioni di chi comanda (ad esempio che verrà istituito un nazista “passaporto sanitario”), dopo l’accusa infida di “negazionismo”, verrà bollato e denigrato come “complottista”.
Nessun complotto segreto invece, nessuna oscura cospirazione. L’élite si sente talmente forte, è a tal punto tracotante, che non si fa scrupoli a dichiarare senza pudore che il vaccino sarà utilizzato come una clava biopolitica per sterilizzare le persone, per privarle d’ogni spirito critico, per trasformare dunque un popolo allo stremo in una mandria di buoi addomesticati ed ubbidienti.
Sì, useranno il vaccino come un’arma di distruzione di massa, per privarci dei residuali diritti personali e civili di cui godiamo.
Come faranno ce lo spiega, udite! udite!, il “governatore” del Veneto Luca Zaia.
«Credo che ormai i tempi siano maturi per un passaporto sanitario. Le compagnie aeree hanno iniziato a dire che vogliono passeggeri con la garanzia del vaccino, ma presto cominceranno a chiederlo le strutture ricettive, gli spazi per congressi e via dicendo. In Veneto, certamente, potremo provvedere rapidamente».
Non potendo imporre ex lege l’obbligo vaccinale, per aggirare lo Stato di diritto ed il principio millenario dello habeas corpus, chi comanda ha escogitato la soluzione: le imprese private suppliranno alla deficienza del pubblico e si sostituiranno ad esso. Un passaporto sanitario virtuale ma non meno efficace. Un esempio luminoso di modus operandi neoliberista. Saranno le compagnie e le aziende private, a cominciare dai colossi multinazionali, a stilare le liste di proscrizione, tra chi usufruirà dei loro servizi e chi ne sarà escluso. “Non hai voluto vaccinarti? Accettane le conseguenze: non potrai recarti a fare compere, viaggiare, recarti al lavoro”.
Non saranno né la fede religiosa né il colore della pelle a giustificare questo nuovo regime di apartheid sanitario: i sani da una parte, gli untori dall’altra.
Con l’ausilio dei prodigi della digitalizzazione e della sorveglianza elettronica di massa nessuno potrà sfuggire alla segregazione, che verrà presentata come scelta di reclusione volontaria e di autoprivazione di libertà da parte di chi non vorrà sottoporsi a questo TSO sotto mentite spoglie.
Lo stregone Arcuri dichiara che l’obbiettivo è che la vaccinazione raggiunga in autunno l’80% degli italiani.
Ci riusciranno? Non lo so, so tuttavia che compito di chi ha testa sulle spalle e non vuole vivere nella società psicotica che lorsignori hanno in mente, deve opporsi, disobbedire, agire affinché la macchina infernale si inceppi.
Alternativa non ce n’è.
Forse è già possibile la denuncia alla Corte dell’Aia. Forse occorrerebbe strutturare una opposizione politica, che magari esprima un governo alternativo (“governo ombra” non mi è mai piaciuto; l’ombra ha la forma deformata dell’oggetto che ha corpo). Certo ci vuole una guida forte dal lato mediatico , collettiva, che stia sulla piazza ogni giorno così da portare la gente in piazza.
Lidia Beduschi Bravissima. Occorre rivolgersi alla Corte dell’Aia. Era proprio quello che stavo pensando anch’io . Dobbiamo mobilitarci.
Ormai e’ tardi, bisogna imbracciare i fucili