L’anti-social network Facebook di Mark Zuckerberg colpisce ancora ed oscura pagine di movimenti che si battono per la Libertà di cura e contestualmente per la libertà di informazione e scelta consapevole. Dopo la pagina di Comilva (Coordinamento del movimento italiano per la libertà di vaccinazione), il 5 gennaio scorso è stata la volta della pagina del Movimento SìAmo, guarda caso proprio dopo la pubblicazione di un articolo breve riguardante la censura sul social.
Pubblichiamo di seguito il comunicato di Emiliano Gioia (SìAmo)
* * *
La libertà d’espressione, garantita dall’articolo 21 della nostra costituzione, non trova spazio nel network social Facebook.
Ieri 5 gennaio 2021 la pagina del movimento SìAMO ne ha pagato le spese.
Senza nessun preavviso, in seguito alla pubblicazione dell’articolo “La repubblica delle banNaTe”, la nostra pagina è sparita dal noto social.
Ne testimonia l’accaduto, compiacendosene, anche un noto virologo che dalla sua pagina può continuare liberamente ad inveire e ad aizzare i suoi seguaci, questo si, libero da ogni regolamentazione privata, statale, nazionale o internazionale.
Questo dimostra, se ce ne fosse un ulteriore bisogno, l’utilizzo che i potentati fanno di questi strumenti per raggiungere limiti che la legge o la costituzione stessa non gli consentirebbe di raggiungere.
In Italia oggi si muovono degli eserciti, tutti protesi a difendere le proprie zone di confort, i più numerosi e meglio attrezzati sono quelli della stampa e quelli della sanità.
La libertà, e più in generale i diritti, non possono essere dati in appalto a degli speculatori: Figuriamoci il pensiero!
Vi invitiamo a seguire il nostro blog all’indirizzo www.movimentosiamo.it/blog
Ed a condividere gli articoli che continueremo a pubblicare.
Prendiamoci cura gli uni degli altri, la nostra forza è il numero: Uniti SìAMO!
Un appello: abbandoniamo Facebook, chiudiamo i nostri accounts definitivamente. Dobbiamo coordinarci e farlo possibilmente in tanti negli stessi giorni. Passiamo a MeWe.com ad esempio. È gratuita, non censura, e ha le stesse funzionalità di Facebook. #laGrandeMigrazione