Pubblichiamo la lettera aperta del nostro Comitato Popolare Territoria di Salerno al governatore della Campania, Vincenzo De Luca.
Caro Governatore,
siamo un gruppo di cittadini salernitani aderenti a LiT (Liberiamo l’Italia), partecipi della Marcia della Liberazione del 10 Ottobre scorso a Roma; l’inizio, al di là dei fraintendimenti, di una riscossa morale e civile dalla gravissima situazione che l’Italia sta vivendo a partire dalla funesta emergenza Covid.
Sappiamo come Lei in genere monologhi volentieri con se stesso, ma noi vorremmo invitarla ad un dibattito libero e pubblico sui temi più seri del momento. Indubbiamente la pandemia costituisce una realtà concreta e innegabile. Quello che ci preoccupa non meno del virus è la tremenda voragine economica approfonditasi dopo una lunga fase preparatoria sin dalla (mai risolta) crisi sistemica di 13 anni fa, l’oscurarsi della coscienza collettiva e la narrazione a senso unico svolta dal potere politico e mediatico, l’additare ogni forma di dubbi di pensiero critico, di perplessità come irresponsabile “negazionismo”, liquidando sul nascere ogni discussione.
Lei ha fin dall’inizio dell’epidemia stabilito, in misura anche più severa rispetto al Governo centrale, regole molto stringenti di “lockdown” e confinamento sociale per non far collassare il sistema sanitario. Questa narrazione è stata rimarcata da tutti i mass media anche e soprattutto a livello nazionale.
Occorreva però aggiungere che la situazione critica della Sanità, particolarmente in Campania, non è solo l’effetto dell’emergenza Covid, ma anche dei tagli scriteriati alla Sanità pubblica degli ultimi anni in ossequio alle direttive europee.
Mentre in Italia si è precipitati a 3,2 posti letto per 1000 abitanti, la Germania, che impone nella UE ai cosiddetti “PIIGS” le regole che essa stessa non rispetta, ha mantenuto un rapporto di 8 su 1000. Per quanto complessa, la questione va impostata anche dal punto di vista della subalternità italiana ai Diktat di Bruxelles e di Berlino. In tutto questo Lei ha chiesto, giustamente, nei giorni scorsi “almeno 600 medici per la Campania per fronteggiare adeguatamente l’emergenza”.
Non è il caso di richiedere con medesima forza l’abolizione del numero chiuso a Medicina, che impedisce a tanti giovani di iscriversi a tale facoltà per il bene del Paese? Avendo a cuore da sempre la controversa questione dell’ordine pubblico come valuta la recente legge voluta dal suo partito e dal M5S di aprire in pratica senza più condizionalità alcuna le frontiere all’immigrazione dal Mediterraneo (preparata dai provvedimenti della Bonino,di Renzi e Alfano degli anni scorsi),mentre gli Italiani vengono reclusi in casa dai sempre più restrittivi “lockdown”?
Tutti oggi accolgono come un fatto provvidenziale l’approvazione del “Recovery Fund”, o super-Mes, ma nessuno, comprese le opposizioni istituzionali e politiche, ricordano che il MES (votato già dal Governo Monti nel 2012) e poi adattato alla situazione attuale tra grandi squilli di fanfara, ha il potere di imporre agli Stati assistiti, al di sopra della competenza della stessa Commissione europea, del Consiglio, per non parlare del suo retorico Parlamento privo di potere legislativo, drastiche politiche di bilancio: tagli alla spesa pubblica ,a pensioni e salari, aumenti dell’imposizione fiscale, privatizzazione e vendita dei beni pubblici (proprio come avvenuto in Grecia, cosa di cui, anche a Sinistra, nessuno parla).
In caso di crisi finanziaria o speculativa e se l’Italia dovesse ricorrere agli aiuti del MES (altro che fondo perduto!), si imporrerebbe una ristrutturazione peggiorativa del debito pubblico con brutale svalutazione dei titoli di Stato in mano ai loro possessori ,fino al prelievo forzoso (come a Cipro) dai conti correnti bancari.
E’ possibile intavolare un dibattito (con il lume della Ragione) su questi scottanti temi, senza passare per “negazionisti” o facinorosi?
Connesso al tema economico ci preoccupa non meno il clima di terrore instaurato nel Paese. A fronte di una diffusione reale del virus (che però non è la peste o la spagnola: sono i dati a parlare) è inquietante l’uso politico della pandemia per far passare decisioni e misure che mai sarebbero passati in tempi normali :dalle limitazioni generalizzate di ogni forma di libertà ,all’abolizione della distinzione dei poteri, alla smaterializzazione dei rapporti umani e sociali con tutto ciò che questo comporta sul piano civile ed economico.
Un intero anno di “lockdown” non ucciderebbe il virus ma farebbe morire di fame le fasce più deboli e povere della nostra società. Mentre gli effetti della crisi sistemica del 2008 ebbe una ricaduta di 300 mln di euro nella nostra provincia ,oggi si calcolano perdite tra gli 800 mln e il miliardo e mezzo. Tutto ciò in un Paese che molto prima dell’irruzione del Covid aveva registrato a causa della crisi dell’eurozona e delle feroci politiche liberiste dell’UE una perdita del 10 % del PIL, del 25% della produzione e del 15% della sua capacità industriale, oltre ad una decurtazione del 10% della ricchezza nazionale.
Crediamo, senza ritenerci affatto “complottisti” che l’occasione di questa pandemia sia stata sfruttata dai poteri forti a livello nazionale e sovranazionale per quello che viene chiamato il grande “reset”, per rilanciare in forma ancora più estrema il modello dell’economia neoliberista con la definitiva dissoluzione degli ultimi residui di stato sociale, di garanzie giuridiche per i lavoratori ,di sovranità democratica e costituzionale degli Stati a tutto vantaggio di una economia e di una società digitalizzate grazie ai prodigiosi e avveniristici progressi di una tecnoscienza totalmente interna ai processi della finanza predatoria globale.
Su tutto questo chiamiamo i cittadini alla massima attenzione civile e politica per dire basta al confinamento e alla polarizzazione sanitaria dei diritti, per l’uscita dall’euro e dalla UE, per la riconquista della piena sovranità Costituzionale, popolare, democratica e nazionale!