Basta con la caccia al contagiato e i lockdown.
Per una efficace strategia di contrasto al Covid
Dopo quasi un anno, la strategia italiana del lockdown e del terrorismo mediatico (dapprima dileggiata da tutti i governi e poi adottata dovunque, visto che trasforma i cittadini in passivi sudditi) si rivela sempre più incapace di fermare il Covid. Nonostante ciò, si annunciano nuove restrizioni che, quando si riveleranno inefficaci, saranno usate per colpevolizzare fantomatici “irresponsabili” che non le avrebbero rispettate.
Il tutto attestato da inaffidabili tamponi, da innumerevoli “morti per Covid” (quasi tutti deceduti per altre patologie che oggi non vengono curate per il collasso della medicina territoriale) e nella generale illusione che gli attuali vaccini sperimentali (i cui studi clinici non sono terminati e che lasciano come “portatori sani” i vaccinati) possano farci uscire da questo incubo.
Incubo che (poiché il virus Sars-Cov-2 è asintomatico nel 95% degli infettati, pericoloso quasi esclusivamente per gli anziani e non determina una immunità permanente), così come documentato da più parti, rischia, con questa strategia, di protrarsi per decenni.
Di fronte a questo fallimento, ad un virus ormai ENDEMICO nella popolazione – e che non lo si potrà schiodare da essa con mascherine, tamponi, quarantene, lockdown e scuole chiuse – cominciano a levarsi proposte (espresse da valenti ricercatori, medici) per una differente strategia per affrontare il Covid. Proposte subito additate come “negazioniste” da un governo e da “esperti” che se oggi ammettessero di aver sbagliato sarebbero travolti, prima ancora che da critiche, da una folla inferocita.
Il Coordinamento della Campania di Liberiamo l’Italia, a fianco di coloro oggi in crisi per i lockdown e che non intendono perdere il lavoro e la dignità riducendosi a supplicare sussidi, fa sue queste proposte invitando a far crescere un movimento di lotta.
COSA CHIEDIAMO
Unica direzione dell’emergenza Covid. Fine del mercanteggiamento tra Comitato tecnico scientifico, Regioni, consulenti ministeriali, governo… Chiediamo un’unica direzione dell’emergenza da affidare ad un solo epidemiologo, responsabile delle indicazioni al capo del governo, ai ministri e ai direttori dei vari dicasteri. Sostituzione dell’attuale Comitato tecnico scientifico con una struttura interdisciplinare – medici, giuristi, economisti, psicologi, sociologi… – i quali, invece di andare in TV a dichiarare la loro opinione, collaborino con il suddetto unico gestore dell’emergenza.
Istituzione di un’affidabile struttura nazionale di monitoraggio del contagio Basta con gli inaffidabili tamponi disseminati arbitrariamente dalle Regioni. Il monitoraggio del contagio deve essere garantito da una campagna gestita dallo Stato. Il solo riscontro della “positività” in un soggetto non deve determinare la sua quarantena né la chiusura delle strutture dove svolge la sua attività.
Efficaci misure di protezione per le categorie a rischio. Basta con le onnipresenti “mascherine” chirurgiche che non bloccano certo la circolazione di un virus ormai endemico nella popolazione. Proteggiamo, invece, le categorie a rischio (anziani e immunodepressi), alle quali – senza pretendere che si chiudano in casa e senza imposizioni – dovranno essere forniti efficaci dispositivi provvisti di filtri, un servizio gratuito di consegna a casa della spesa e della pensione, bonus taxi per evitare che si affollino nei mezzi pubblici… e, soprattutto assistenza medica domiciliare.
Vaccinazioni non obbligatorie, ma solo consigliate agli anziani. A coloro che decideranno di sottoporsi a vaccinazione sia pienamente garantito il diritto di conoscere i rischi e i benefici inerenti questa scelta.
Abolizione di ogni restrizione alla mobilità delle persone e alle attività di esercizi commerciali, scuole, università, palestre…
Ripristino e potenziamento della medicina territoriale. Riapertura degli ambulatori dei medici di base e, quando questo fosse problematico, identificazione di idonee strutture del Demanio dismesse nelle quali far svolgere le attività ambulatoriali. Cancellazione dalla convenzione con il Servizio sanitario per i medici di base che rifiutano indispensabili visite a domicilio o che rifiutano il loro eventuale inserimento nelle USCA (Unità speciali di continuità assistenziale).
Una completa informazione a disposizione di tutti. Tutta la documentazione relativa all’emergenza (ad esempio: le cartelle cliniche dei “morti per Covid”, gli studi scientifici che supportano la gestione dell’emergenza, i motivi dell’esclusione/inserimento di farmaci o terapie, i contratti con aziende farmaceutiche…) deve essere messa a disposizione del Parlamento, dei ricercatori e del pubblico. Basta con il terrorismo mediatico e la censura: sia concesso l’accesso, soprattutto alla RAI e su internet, anche a medici e scienziati finora emarginati.
Adeguate misure per le categorie in crisi. Bisogna impedire che la crisi economica aggravata dalla gestione dell’emergenza Covid continui a favorire l’arricchimento di pochi. E questo può essere ottenuto anche ostacolando, ad esempio, la svendita di esercizi commerciali, l’estensione degli acquisti on line e del telelavoro, (che rischia di riproporre per tanti impiegati la sorte toccata agli addetti ai call-center, oggi tutti ubicati in nazioni povere). Per quanto riguarda i sussidi per i tanti oggi in miseria, questi devono essere finanziati non già tagliando stipendi e pensioni, o incravattandoci con il Recovery Fund o il MES, bensì con l’emissione di titoli di stato (che possa attirare l’enorme liquidità esistente nel nostro paese) e ritrovando la nostra sovranità monetaria oggi impedita dai vampiri dell’Unione Europea.
Liberiamo L’Italia – Coordinamento regionale della Campania
Nel sito www.covid19-bastapaura.it un approfondimento su queste tematiche che non ci è possibile riportare compiutamente in un volantino.