Il 4 Gennaio 2021 il gazzettino del Chianti ci informa con toni trionfalistici sull’inizio delle vaccinazioni nella Rsa “Villa S. Martino” di San Casciano in provincia di Firenze. Ci informa altresì che la struttura “è riuscita [fino ad allora] a tenere al riparo tutti i suoi ospiti dall’infezione da Covid-19” “Ora gli ospiti e i loro familiari potranno guardare al futuro con un po’ di ottimismo in più”. Le dosi di richiamo sono previste fra il 21 e il 25 gennaio.
Il 6 Febbraio 2021, è passato un mese da quell’annuncio e stavolta l’articolo è de La Nazione”, i toni sono ben altri: nella RSA dove non si era mai avuto un caso di covid, ora, appena dopo avere iniettato le dosi di vaccino, 6 anziani sono morti e “risultano positivi 17 anziani ospiti, su 50, e 11 dipendenti”.
Tragedia dovuta al caso? Il vaccino non c’entra? Vediamo. Spostiamoci ad Arezzo alla Casa Pia Fossombroni. Il sito di teletruria ci informa, che “La vaccinazione, su base volontaria e alla quale tutti gli ospiti hanno aderito è in programmato per il 13 gennaio”. Anche qui, dopo poco, la covid si diffonde per la prima volta tra gli ospiti. Ce ne informa – tra gli altri – il sito di sr71: “35 ospiti e 15 operatori: questi i positivi della Asp Fossombroni di Arezzo.[…] I primi 18 casi tra gli ospiti, il cui numero complessivo è di 80 anziani, si sono verificati nel corso delle operazioni Asl di sorveglianza sanitaria preventiva nelle Rsa”.
Il 13 febbraio 5 di quegli ospiti positivi erano morti
Insomma anche ad Arezzo come a San Casciano, una struttura sempre prima libera da covid, viene contagiata a pochi giorni dalla vaccinazione di massa, e diversi di quegli ospiti muoiono.
Saranno i toscani?
Ad informarci che non è così è la repubblica del 28 Gennaio. A Casalecchio di Reno, comune poco fuori Bologna, si ripete il medesimo scenario. Infatti: “… è stata scoperto il contagio di 30 dei 46 ospiti e di sette operatori che lavorano nella struttura” scrive il quotidiano precisando che “Dopo la prima dose di vaccino hanno scoperto di essere positivi “. Evento del tutto casuale? Il vaccino non c’entra? E’ il Resto del Carlino a titolare, il 4 Febbraio: “focolaio con quattro morti al vaglio dei pm” lasciando intendere che la risposta non sarà tanto semplice visto che sarà la giustizia penale ad occuparsene.
Andiamo a nord, il 26 Gennaio è Il dolomiti a raccontare che a Trento: “Abbiamo avuto casi di anziani che dopo aver avuto la prima somministrazione si sono ammalati”. Mentre per il Molise è l’ANSA, parlando della RSA di Monteroduni, a farci sapere che: “…a tutti e 42 gli ospiti erano state somministrate le due dosi di vaccino, ma circa la metà di loro è risultata positiva al Covid”.
Identico copione a Como: l’11 Gennaio, Gianmarco Becalli, presidente della RSA Ca d’industria annuncia raggiante che con le vaccinazione “Siamo a oltre l’85%, segno che la campagna informativa che è stata fatta è stata corretta ed efficace. Ora possiamo stare tranquilli che con una simile adesione la copertura sanitaria delle nostre strutture è garantita”. Di che razza di garanzia si trattasse lo apprendiamo da un titolo de La stampa del 5 Febbraio: “Focolaio di coronavirus in una rsa di Como: morti 43 anziani”.
In questo caso il primo vaccinato era del 29 dicembre, e ai tamponi del 3 e 4 gennaio una sessantina dei 116 ospiti erano risultati positivi al covid, per poi raggiungere i 111 su 116 ospiti. La vaccinazione di massa era però partita il 6 gennaio, evidentemente ha concesso una “scarsa protezione” a positivi al tampone e non.
Quali siano le ragioni di questi fatti non abbiamo elementi per dirlo. I vaccini somministrati non dovrebbero contenere il virus, né in forma attiva né in forma attenuata. Una ipotesi, da digiuni della materia, è che lo stress indotto dal vaccino abbia riattivato un virus presente in forma latente in modo molto più diffuso di quanto riconosciuto ufficialmente, nello stesso modo in cui in condizioni di stress il virus della varicella latente in gran parte della popolazione torna a manifestarsi come “Fuoco di S.Antonio”. I medici daranno spiegazioni più fondate.
Quello che è ormai evidente è che il vaccino non ha risparmiato né contagi né vittime fra la popolazione delle Rsa, e che la magistratura ha l’obbligo di prendere in esame quella che ha i caratteri di una strage.
E’ successa la stessa cosa nella Residenza per anziani Opere Pie Donini di Perugia.
Grazie
Come Ale (2ndo autore dell’articolo, che me lo segnalò…) Giààà… BEN sa…
Mio padre… (Precedente di qualche gg agli attuali 90 ANNI di lune 25 gen…) Un altro… ‘effetto collaterale’ allo Pfízer…
Emorragia gastrica e polmonite ‘ab ingestiis’, codice ROSSO al Pólli (Clinico…) di Milano, tra Dom.17 gen. prestissimo e ritorno alla sua RSA (impossibile, date sue condizioni del momento, eseguire accertamento gastrico… Con emorragia, però, per fortuna, STOPPÁTASI…) lune 18 gen. scorso !..
Grazie Sergio
Anch’io sto facendo un bella raccolta. Sono arrivato ad una quarantina di casi ed aggiungerò anche i vostri. Grazie mille.
https://www.facebook.com/profile/100007355319486/search/?q=vieni%20avanti%20cretino
Grazie Alessandro, tienici informato, io sono su facebook
Buongiorno.
Sono consigliera del comune di Egna in Provincia di Bolzano. Anche nella struttura di Egna, il 13. gennaio tutti gli ospiti e infermieri hanno ricevuto la prima dose di vaccino contro il Covid19. Dopo 7 giorni risultano positive 58 persone. Dopo tale evento sono morti 14 anziani – ovviamente causa Covid.