Visti il grande dibattito che la questione vaccinale suscita fra le persone e la sicumera con cui il Presidente Draghi annuncia una serie infinita di vaccinazioni anti-covid scadenzate e perpetue, vale la pena di addentrarci ancora sull’argomento.
Per prima cosa va sottolineato che tutti i vaccini anti-covid attualmente in commercio sono farmaci sperimentali e come tali sono classificati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla Food and Drug Administration; solo l’Europa, attraverso estenuanti pressioni sulla propria agenzia del farmaco (EMA), è riuscita a bypassare questo dettaglio. Anomalia a cui il Ministero della Salute italiano e l’AIFA si sono prontamente conformati, tant’è che nei bugiardini manca ogni riferimento all’”autorizzazione al commercio con riserva”.
Per sintetizzare: un vaccino richiede in media 11 anni di sperimentazione, ma quello anti-covid è stato sviluppato e autorizzato in 11 mesi senza farlo rientrare nella categoria dei farmaci sperimentali.
Da qui discendono altre amenità: vaccini adatti agli ultracinquantacinquenni che da un giorno all’altro diventano adatti ai soli under 50, sieri da somministrare in un’unica dose accanto ad altri che necessitano del richiamo a intervalli di tempo che sono soggetti a continue revisioni, marchi autorizzati, poi sospesi in via cautelativa dopo un mese, e poi di nuovo reintrodotti salvo cambio strategico del nome commerciale.
Fino a poche settimane fa, gli esperti vietavano qualsiasi mescolanza tra una tipologia e l’altra di vaccino; oggi, quando l’autorizzazione di Astrazeneca sembra di nuovo vacillare, ammettono l’ipotesi che chi ha fatto la prima dose di questo vaccino possa effettuare il richiamo con una qualsiasi delle altre tipologie in circolazione.
Il direttore dell’ospedale Sacco di Milano, a fronte di una domanda che lo interrogava sull’efficacia dei vaccini rispetto alle varianti del virus, ha dichiarato recentemente ad una nota trasmissione televisiva che presentano qualche criticità ma “funzionicchiano” (sic!)
Di fronte a cotanto rigore scientifico, è sempre più vivida la sensazione che ci stiano trattando come cavie.
In questo clima di totale confusione, il 1° aprile ci è piombato sulla testa il D.L. 44/2021 che introduce l’obbligo vaccinale per i sanitari e gli altri operatori a rilevanza sanitaria.
E’ il caso di ricordare che il Consiglio d’Europa, di cui l’Italia fa parte, ha vietato espressamente la possibilità di introdurre tale obbligo (Risoluzione 2361/2021).
Inoltre la legge esclude tassativamente la possibilità di somministrazione obbligatoria per qualsiasi farmaco sperimentale e queste tipologie, come abbiamo visto, lo sono a tutti gli effetti, anche se l’EMA e il Ministero della Salute lo hanno colpevolmente nascosto.
Ma le cose diventano ancora più interessanti se mettiamo a raffronto le chiose al decreto con le note dell’AIFA, riguardo all’efficacia dei vaccini.
Stando alle dichiarazioni del legislatore, la ratio della norma è da rinvenire nella necessità di ridurre la trasmissione del contagio all’interno delle strutture sanitarie e negli ambienti comunque deputati ad ospitare servizi di rilievo sanitario.
Ma cosa risponde AIFA alle domande di nostro interesse:
Meccanismi d’azione e protezione dei vaccini Pfizer e Moderna
4. Le persone vaccinate posso trasmettere comunque l’infezione ad altre persone?
Gli studi clinici condotti finora hanno permesso di valutare l’efficacia dei vaccini mRNA sulle forme clinicamente manifeste di COVID-19, ma è necessario più tempo per ottenere dati significativi per dimostrare se i vaccinati si possono infettare in modo asintomatico e contagiare altre persone. Sebbene sia plausibile che la vaccinazione protegga dall’infezione, i vaccinati e le persone che sono in contatto con loro devono continuare ad adottare le misure di protezione anti COVID-19.
6. I vaccini proteggono solo la persona vaccinata o anche i suoi familiari?
I vaccini proteggono la singola persona, ma se siamo in tanti a vaccinarci, potremmo ridurre in parte la circolazione del virus e quindi proteggere anche tutte le persone che non si possono vaccinare: la vaccinazione si fa per proteggere sé stessi, ma anche la comunità in cui viviamo.
(Fonte: Aifa – Vaccini a mRNA: domande e risposte, ultima consultazione il 03/04/2021)
Efficacia e sicurezza della vaccinazione con Vaxzevria (ex COVID-19 Vaccine AstraZeneca)
9. Le persone vaccinate posso trasmettere comunque l’infezione ad altre persone?
Gli studi clinici condotti finora hanno permesso di valutare l’efficacia del vaccino Vaxzevria sulle forme clinicamente manifeste di COVID-19. È necessario più tempo per ottenere dati significativi per verificare se i vaccinati si possono infettare in modo asintomatico e contagiare altre persone. Sebbene sia plausibile che la vaccinazione protegga dall’infezione, i vaccinati e le persone che sono in contatto con loro devono continuare ad adottare le misure di protezione anti COVID-19.
(Fonte: Aifa – Vaccini a vettore virale: domande e risposte, ultima consultazione il 03/04/2021)
Riassumendo: non disponiamo di dati scientifici che ci rassicurino sull’efficacia nel ridurre la trasmissibilità, ma è plausibile immaginare che ciò avvenga.
In realtà, dalle evidenze che stanno emergendo in base alle vaccinazioni finora effettuate, possiamo tranquillamente affermare che tale plausibilità sta scemando di ora in ora, basta riprendere alcune interviste rilasciate da illustri addetti ai lavori allo stizzito Vespa, o a Formigli, per citarne alcune.
L’art. 4 del decreto in esame appare così viziato da manifesta illogicità: il legislatore, per ridurre la trasmissione in ambito sanitario, introduce obbligatoriamente un farmaco che al momento non mostra evidenze di efficacia in tal senso.
Un sospetto ci coglie di sorpresa. Come sappiamo, grazie alle scelte scellerate di risparmio perpetrate negli ultimi trent’anni mancano all’appello circa 35.000 infermieri e 10.000 medici. Se si trovasse un rimedio che riducesse drasticamente le loro assenze anche solo del 10%, sarebbe comunque auspicabile e molto più economico rispetto all’assumerne di nuovi. Poco male se del rimedio in questione sappiamo poco, sia in termini di efficacia, sia in merito agli effetti indesiderati nel breve, medio e lungo e termine. Vale la pena provare. Del resto simili pratiche sono già rodate nell’allevamento delle vacche.
“ASTRAZENECA”: nel 2020 il suo fatturato è aumentato del 10%. Il fatturato totale annuale è stato di 26,6 miliardi di dollari, mentre quello relativo al quarto trimestre di 7,4 miliardi (aumento del + 12%).
“MODERNA”: lo si evince anche dal nome è una società farmaceutica relativamente nuova, che fino al 2019 non aveva prodotti approvati per la vendita. Quell’anno, l’azienda americana contò su appena 60 milioni di entrate; nel 2020, grazie al vaccino anti Covid, ha invece incassato 529 milioni. E non è finita qui, perché le previsioni per il 2021 stimano un fatturato di 16 miliardi di dollari, in gran parte dovuto alle vendite di vaccini. Intanto, le azioni di Moderna sono schizzate alle stelle: + 187% negli ultimi 12 mesi.
Ultima annotazione: i ricavi e i profitti delle aziende farmaceutiche derivanti dal vaccino anti Covid dipendono anche dagli eventuali contributi ricevuti. Pfizer, ad esempio, si è assunta tutti i rischi mettendo sul tavolo una cifra compresa tra 1 e 2 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo. Logico, quindi, che si aspetti un consistente rientro economico dal vaccino sviluppato. Che, come ha avuto modo di spiegare il CEO dell’azienda americana, Albert Bourla (Burla n.d.r.), porta al mondo un valore “molto, molto più alto” del suo prezzo di mercato.
Come disse il paracadute: non so se mi spiego.
Questo articolo e il precedente di Luca Dinelli sono son-tu-o-si. Ri-splen-den-ti.
L’opportuno passaggio sui tagli alla sanità chiesti e ottenuti dalla “eu” (minuscolo dovuto in segno di completo spregio verso la combriccola) dimostra che l’ottimo Luca non ha perso il punto di partenza e non ritorno del problema. Purtroppo ora, ci troviamo in lotta con allampanati e variegati e ameni e buffi e brutti compagni (leggasi fratelli) sprovvisti della consistenza del reale male che da anni ammorba il nostro Paese: le politiche imposte dalla “eu” (idem come sopra). Mi assomigliano a urlanti bimbi dell’asilo in libera uscita nel giardino della scuola delimitato da robuste recinzioni. Ah si! Altra analogia. Ricordate la “pia”: un tempo, ora credo proibito, un uccellino legato a terra da un sottile e invisibile filo posto davanti al capanno del cacciatore. Il suo volare per qualche metro per poi subito ricadere a terra dava l’idea ai fratelli della “pia” in volo della presenza di un gioioso “collega”. Come vi si avvicinavano venivano impallinati.