Bologna Costituzionale è un coordinamento comprendente numerose organizzazioni e associazioni civiche e politiche del territorio di Bologna, finalizzato a collegare fra loro e quindi rafforzare le diverse mobilitazioni che, dall’inizio dell’emergenza Covid19, si stanno svolgendo con la finalità di difendere quei diritti costituzionali che le norme d’emergenza stanno sospendendo o mettendo a rischio.
Offriamo una nostra breve relazione, basata sulla nostra esperienza territoriale, a quel movimento nazionale che si sta opponendo allo stato emergenziale permanente.
Noi riteniamo, innanzitutto, che in Italia stia nascendo una nuova opposizione sociale.
Questa nuova opposizione sociale è molto eterogenea sia dal punto di vista della composizione sociale sia dal punto di vista culturale e, inoltre, presenta ancora molte carenze anche e soprattutto sul piano organizzativo. Ciò malgrado, vediamo che essa esprime anche un denominatore comune forte e qualificante e che, grazie a quest’ultimo, le diverse sensibilità e culture possono federarsi in pochi e chiari elementi di programma.
Dal punto di vista della visione del mondo, questa nuova opposizione sociale è caratterizzata innanzitutto dalla volontà di difendere e ri-generare il costituzionalismo democratico.
Che si attribuisca maggiore importanza alle tematiche della disoccupazione crescente oppure a quelle della libera scelta in ambito vaccinale, il problema che si pone per tutti è quello di una dinamica autoritaria, neo-militarista, che sta sottraendo dalla forma dello Stato il principio di sovranità popolare.
Il fatto che il denominatore comune di questa nuova opposizione sociale risieda nel costituzionalismo, esclude quelle organizzazioni politiche che esprimono nostalgia per totalitarismi passati nonché quelle che vorrebbero dissolvere la Costituzione in un super-Stato europeo di tipo oligarchico. In altre parole, la nuova opposizione sociale che sta nascendo in Italia è antagonista tanto alla sinistra quanto alla destra, perlomeno secondo il significato prevalente che queste definizioni hanno finito storicamente per assumere.
Riteniamo che il denominatore comune del costituzionalismo renda possibile definire, a livello nazionale, una piattaforma programmatica e rivendicativa comune, riassumibile in quattro punti.
- Fine dello stato d’emergenza, con fine immediata dei vincoli alle libertà personali, di circolazione, soggiorno e riunione, nonché con riapertura e riattivazione di tutte le attività sociali, culturali e commerciali che sono state oggetto di sospensione, limitazione o interdizione.
- Promozione del diritto alla salute, attribuendo centralità strategica a ciò che le norme emergenziali hanno sabotato, facendo così aumentare il numero di ricoveri in terapia intensiva e di decessi. Ovvero alla medicina territoriale, alle terapie domiciliari e al ruolo della prevenzione primaria.
- Il rispetto delle libertà personali e la questione sanitaria implicano, altresì, la difesa del diritto di scelta rispetto alle vaccinazioni e il rifiuto del green pass o altro dispositivo analogo delimitante la libertà di circolazione, foriero di discriminazione fra cittadini.
- Abolizione della didattica a distanza, al fine di garantire ai minori il diritto all’istruzione. Un problema, questo, che riguarda il calo d’apprendimento registrato dai surrogati telematici alla didattica e che si inscrive, più generalmente, in una questione di tutela del diritto dei minori a una libera crescita ed a un libero sviluppo delle relazioni sociali.
L’individuazione di questi elementi comuni, a Bologna, ha consentito di coordinare e dare maggiore unità alle forze dell’opposizione sociale. Proponiamo ai gruppi e ai singoli, attivi nelle altre città italiane, di prendere in considerazione questa nostra piattaforma al fine di generare una linea comune nazionale, caratterizzata da punti chiari e qualificanti.
Stiamo vivendo la più grande emergenza democratica e sociale nella storia della Repubblica, nonché uno sconvolgimento internazionale e di portata epocale. Questo impone, a tutti gli esponenti dell’opposizione sociale, di avere senso di responsabilità e dunque di superare particolarismi e frazionismi.
Abbiamo bisogno di una dimensione federativa per rafforzare la base sociale delle lotte, per organizzare una rete di difesa legale contro le azioni repressive sempre più ricorrenti, per avere singoli alleati all’interno delle istituzioni elettive e magari, in un prossimo futuro, addirittura una forza elettorale che possa essere riferimento per tutti.
Per fare tutto questo, crediamo che non si possa perdere altro tempo e sia opportuno unirci nell’impegno condiviso per sostenere questa nuova resistenza costituzionale.
Bologna 20 maggio 2021
“”antagonista tanto alla sinistra quanto alla destra,”
Detta così è robaccia da m5s. Orrore. No anzi, mi sta bene, tuttavia una curiosità: ma….sulla eu? nessun accenno? No…perchè….domando….costoro, sino a un anno e mezzo fa, dove erano? Proverò a domandargli se sono d’accordo a lavorare per uscire dalla eu.