Le indicazioni di Liberiamo l’Italia
Col pretesto dell’emergenza epidemiologica le elezioni amministrative che si sarebbero dovute svolgere in primavera si svolgeranno invece il prossimo autunno in una data compresa tra il 15 settembre e il 15 ottobre — probabilmente il 10-11 ottobre.
Andranno al voto gli elettori di 1343 comuni, tra cui ventuno capoluoghi di provincia, di cui sei capoluoghi di regione (Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Salerno, Trieste, Foggia, Latina Novara, Ravenna, Rimini).
Vale ricordare che con l’avvento della “Seconda Repubblica”, pur di impedire l’accesso nelle istituzioni di forze antagoniste e in nome della stabilità dei governi, si è passati da un sistema proporzionale ad un maggioritario quindi ad un ordinamento presidenzialistico contrassegnato dai pieni poteri del sindaco.
E’ indubbia l’importanza politica della prossima tornata elettorale: al netto dell’importanza specifica che essa assume per i comuni, si tratta del più grande sondaggio politico nella nuova era post-Covid, segnata dall’avvento dello stato d’emergenza che mentre ha fatto strame di fondamentali diritti costituzionali e di quanto restava della democrazia, ha causato la più grave recessione economica degli ultimi cento anni (interi settori economici collassati, milioni di disoccupati, crescita della povertà e dell’esclusione sociale).
A maggior ragione questa tornata elettorale è importante visto il profondo mutamento del quadro politico emerso dalle urne del 4 marzo 2018. Malgrado l’isterico allarmismo contro la “minaccia” dei populisti e dei sovranisti (anzitto M5s poi la Lega salviniana) i due poli sistemici (centro-sinistra e centro-destra) vennero sonoramente sconfitti e proprio i populisti-sovranisti salirono al governo. La “Seconda Repubblica” coi suoi comitati d’affari furono colpiti a morte e poterono sopravvivere solo grazie ai loro potenti appoggi europei e alla totale inconsistenza e codardia del governo “giallo-verde”.
Inconsistenza e opportunismo che erano l’anticamera del vero e proprio servilismo verso i poteri forti che si paleseranno col vergognoso sostegno al governo di presunta “salvezza nazionale” del banchiere Mario Draghi — tra i cui compiti, oltre a consegnare le ultime tracce di sovranità nazionale all’Unione europea c’è anche quello di restaurare il bipolarismo da “Seconda Repubblica”, ripristinando così il gioco truccato dell’alternanza di governo senza alternativa.
Qui sta, per i poteri forti, l’importanza delle prossime amministrative. Essi sperano in una netta vittoria delle due coalizioni che sostengono il governo Draghi — tranne Roma e pochi altri casi la competizione sembra essere a due: centro-sinistra di qua, centro-destra di la, compresi i finti oppositori di Fratelli d’Italia —, così da convalidare, ex post, le scellerate decisioni sullo stato d’emergenza e infine ratificare, ex ante, la definitiva sottomissione alle oligarchie eurocratiche.
Liberiamo l’Italia invita i cittadini chiamati alle urne ad usarle come occasione per un gesto di disobbedienza civile di massa, non votando per nessuna delle due coalizioni sistemiche (per nessuno dei loro candidati a sindaco, per nessuno dei loro candidati consiglieri comunali, rifiutando quindi la trappola del voto disgiunto).
Non basta! Liberiamo l’Italia invita i cittadini che sentono necessario ribellarsi allo stato di cose presenti; quelli che hanno a cuore il destino del nostro Paese e del nostro popolo; coloro che si sono mobilitati contro le ingiuste ed autoritarie politiche d’emergenza sanitaria; a promuovere fattivamente liste civiche democratiche e indipendenti che dichiarino apertamente la loro opposizione alle forze di regime.
E’ con questo spirito che sosteniamo convintamente le liste “rEvoluzione civica” a Roma (candidata a sindaco Monica Lozzi), e “Futura” a Torino (candidato sindaco Ugo Mattei). In particolare invitiamo a votare per i candidati di Liberiamo l’Italia presenti in entrambi le liste.
Nei casi in cui i cittadini non trovino sulla scheda simboli e candidati di liste civiche indipendenti di opposizione non resta che l’astensione.
Liberiamo l’Italia
5 luglio 2021
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