Da oltre un anno l’ing. Stefano Beneforti sta sviluppando un Progetto di investimenti prioritari per l’Italia. Di questo lavoro abbiamo già pubblicato le due parti portate a termine: quella sulla Messa in sicurezza del territorio nazionale e quella su Trasporto pubblico locale e mobilità regionale.
Pensare e misurarsi con un simile progetto non è ovviamente un fatto tecnico, bensì altamente politico. Il succo sta nell’idea di un forte rilancio degli investimenti pubblici, nell’obiettivo della piena occupazione, nel quadro della lotta per un’alternativa sociale e politica all’esistente.
In questo suo nuovo contributo, di cui potete leggere di seguito l’abstract, Beneforti fa il punto della situazione del suo lavoro e, al fine di portare a compimento il suo ambizioso progetto, lancia un appello per la creazione di un gruppo di studi multidisciplinare sui lavori pubblici. Qui il file completo .pdf
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ABSTRACT
Con questo testo desidero fornire una descrizione del PROGETTO DI INVESTIMENTI PRIORITARI PER L’ITALIA che sto sviluppando autonomamente da oltre un anno e del suo stato di avanzamento ad oggi Luglio 2021.
Questo progetto, riguardante in modo esclusivo tutte le opere pubbliche che costituiscono l’infrastruttura sulla quale è fondato il benessere dei cittadini e lo sviluppo del paese, richiede un cambio di paradigma economico, spostando l’attenzione dalla finanza e dal pareggio di bilancio alla soddisfazione dei reali bisogni dei cittadini. Questo significa che lo Stato non deve basare le proprie scelte in materia di infrastrutture e servizi (e non solo) su criteri puramente finanziari con bilanci valutati solo in base al risultato economico, ma bensì tenendo anche conto di altri fattori, difficilmente monetizzabili, connessi con il benessere e la soddisfazione di ampie fasce di popolazione, trasformando quelli che adesso sono sempre più considerati clienti/passeggeri in cittadini.
Da ciò discende la necessità che lo Stato:
- disponga della propria sovranità monetaria, ovvero la possibilità di poter spendere a deficit quando ritenuto necessario;
- possa portare avanti politiche economiche, sociali e fiscali in funzione delle reali esigenze dei propri cittadini, senza ingerenze esterne (si pensi all’ottenimento del Next Generation UE con il quale l’Italia orienta la propria spesa su green e digitalizzazione, quando le reali priorità sono ben altre);
- rientri in possesso di tutte quelle attività che con la stagione delle privatizzazioni sono state incautamente cedute ai privati, ri-nazionalizzandole.
Solo a queste condizioni il progetto che vado a presentare potrà essere sviluppato e applicato.
Riportando al centro l’uomo e la soddisfazione dei bisogni reali dei cittadini, non sarà più nemmeno necessario imporre politiche rispettose dell’ambiente, in quanto la salvaguardia dell’ambiente è parte integrante della soddisfazione dei bisogni dell’uomo, oppure imporre la digitalizzazione che rientrerebbe senza sforzo nell’efficientamento e miglioramento dei servizi offerti.
Pur richiedendo una spesa pubblica a deficit di dimensioni ragguardevoli, a partire dalla soddisfazione di bisogni di sicurezza, mobilità e accesso alle risorse primarie, anche da un punto di vista strettamente economico, il progetto permetterebbe di creare ricchezza diffusa su tutto il territorio, ridurre considerevolmente la disoccupazione e migliorare in generale la qualità della vita della intera popolazione.
Il testo si conclude con un appello per la formazione di un gruppo di lavoro multidisciplinare con l’ausilio del quale portare a compimento il progetto proposto.