Roma, Piazza del Popolo, pomeriggio del 31 luglio.
Il caldo è infernale, il timore è che il clima possa pregiudicare una massiccia partecipazione alla manifestazione contro il “green pass”.
All’ora dell’appuntamento, le 17:30, con il sole ancora cocente, ci saranno state sì e no un migliaio di persone. Si vedono gli striscioni del Fronte del Dissenso, di No Paura Day, di Ancora Italia. Spuntano qua e la bandiere del 3V e di SiAMO.
Ci sono momenti di tensione quando un gruppetto di Forza Nuova, capeggiati da Giuliano Castellino, si parano davanti con fare minaccioso ad alcuni organizzatori, prendono di petto anzitutto Moreno Pasquinelli. C’era un accordo, dichiarano gli organizzatori, “marciare separati colpire uniti”, non un unico blocco, ma due manifestazioni distinte nella stessa piazza. I tipi di Forza Nuova dicono invece che no, o tutti assieme o saranno guai. I promotori non demordono.
Per dividere i due campi interviene, con le buone, la polizia e il gruppo di Forza Nuova indietreggia in fondo.
Nel frattempo, come per miracolo, l’afflusso di cittadini cresce.
Quando gli organizzatori, finalmente, iniziano a parlare, il colpo d’occhio è sorprendente, quasi mezza piazza si era riempita. Quanti saremo stati? 5 mila? C’è chi dice molti di più, forse il doppio.
Cominicia la manifestazione.
Il primo ad intervenire, a nome del Fronte del Dissenso, è Moreno Pasquinelli. Un discorso palpitante, interrotto, come gli altri del resto, da applausi scroscianti. Va al microfono Luca Teodori del 3V, un discorso combattivo, politico, a tutto campo. Unica nota stonata l’appello conclusivo a votare per lui come sindaco di Roma. Lo segue Gianmarco Capitani di Primum Non Nocere, emozionante quando, in memoria del Dottor De Donno, chiama tutta la piazza ad inginocchiarsi in segno di rispetto. Interviene poi Paolo Sensini per No Paura Day, che insiste sulla necessità di resistere uniti all’attacco all’umanità, di dare continuità alla battaglia, con la promessa che a questo punto, sulla questione del green pass, nessuna resa è ammissibile. Tocca poi a Raffaele — un infermiere del sindacato FISI — che denuncia il corrotto e asservito Ordine delle professioni infermieristiche e conclude urlando che “l’unica soluzione è la rivoluzione!” — e Riccardo Rocchesso della web Tv Cento Giorni da Leone, la piazza lo segue nel grido “Resistenza! Resistenza!”. L’intervento conclusivo spetta a Francesco Toscano, accolto da una vera e propria standing ovation, chiaro segnale che sono tantissimi quelli che seguono VisioneTv. L’appello di Toscano è perentorio: il movimento deve strutturarsi in modo stabile, deve darsi un indirizzo politico, deve battere le pulsioni impolitiche, qualunquiste e pseduo-spontaneiste.
La manifestazione si conclude con i promotori che salgono sulla panchina che fungeva palco e, sommersi dagli applausi della piazza, si stringono in un abbraccio promettendo che d’ora in avanti procederanno assieme.
Era proprio ciò che la piazza voleva sentirsi dire. Voglio credere a questa promessa, voglio sperare che ciò che è emerso a Piazza del Popolo, questo 31 luglio, dia i frutti che merita.
Fonte: marciadellaliberazione.it
Democrazia Cristiana (all’epoca, Partito Popolare) e Partito Comunista, ossia forze ideologicamente antitetiche, si unirono, nel corso degli ultimi anni della guerra e di quelli immediatamente successivi, per contribuire a rifondare uno stato nuovo: la Costituzione (oggi vilipesa) ne fu il frutto più maturo ed avanzato. Oggi la situazione è molto più drammatica di allora, oggi si sta tentando di realizzare un attacco contro l’Uomo, contro l’essere umano come lo abbiamo conosciuto e contro l’idea di societas che abbiamo conosciuto. E ciò con l’aiuto di una techne che ormai consente questo ed altro. Ebbene, a fronte di tale drammatica contingenza storica, incommensurabilmente più tragica di quella della Seconda guerra mondiale e/o degli anni del nazionalsocialismo e del fascismo storico, le piccole minuscole forze più o meno timidamente critiche nei riguardi di un potere criminale globalista come mai ne erano apparsi nella storia, stentano a trovare comuni elementi di analisi del presente e di strategia politica e sociale per tentare almeno di rallentare tale oscura deriva…..E’ avvilente e desolante In anni ormai lontani ho insegnato in università come prof. a contratto, oggi vorrei attivamente collaborare per la costruzione di un percorso politico ma trovo solo idiozia, personalismi e muri di gomma…