Ieri sono stato a Ripabianca, un piccolo castello medioevale a 20 km da Perugia, disteso su una dolce collina che si affaccia sulla valle del Tevere.
Li nel 500 fu catturata Mariuccia una innocua guaritrice che viveva sola e si dilettava a curare i malati del posto con le erbe raccolte nella campagna circostante.
Catturata come fosse una indemoniata terrorista fu trascinata fino alla piazza centrale di Todi e ivi bruciata viva su ordine del Vescovo della Citta’. La sua colpa era di guarire senza che fosse fatta la volonta’ di Dio, la “vigile attesa” verso il regno dei morti.
Osservando la sua casa nel castello, abbandonata e incustodita da secoli, con il portone originario consumato dal tempo, senza neanche una targa in sua memoria, sono stato attraversato da un brivido di commozione e di empatia. Mi uscivano lacrime di dolore.
Il pensiero è tornato all’oggi. Nulla è cambiato se non nella forma. Non arde più la legna nei roghi, ma si accendono ovunque campagne diffamatorie, censure, esclusioni, ghettizzazioni contro le Mariucce e i Mariucci del nostro tempo, che hanno la colpa di guarire, di dire la verita’ e di non fare la volonta’ del nuovo Dio, le multinazionali del Vaccino.
Lunga, eterna vita alla mia Mariuccia.