Di seguito pubblichiamo il Comunicato della F.I.S.I (Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali) con importanti chiarimenti in merito allo sciopero politico indetto ad oltranza dal 15 al 20 ottobre.
SCIOPERO GENERALE 15 – 20 OTTOBRE, PRECISAZIONI E MODALITA’
Stanno pervenendo alla nostra Organizzazione telefonate, fax e messaggi di richiesta chiarimenti sulla legittimità dello sciopero indetto dalla FISI. A elevare dubbi, secondo quando ci viene riferito dagli associati e dai simpatizzanti, sono le Organizzazioni Sindacali Confederali (ad esempio la CISL). Secondo detta Organizzazione “Ai sensi dell’art. 4 della L. 146/90, i lavoratori che aderiscono all’astensione dal lavoro non autorizzata dalla Commissione di garanzia, possono essere assoggettati a sanzioni disciplinari proporzionali alla gravità dell’infrazione”.
Rammentiamo a tutti che la CISL, ma pure la CGIL, ha dichiarato apertamente anche a mezzo di pubblicità e locandine di essere in accordo con il Governo sulle scelte dell’obbligo vaccinale e nulla hanno fatto sull’imposizione dei tamponi con costi a carico dei lavoratori, sulle sospensioni dal lavoro e dalla retribuzione dei lavoratori, venendo meno alla loro mission di difesa dei diritti dei lavoratori.
Ciò premesso si precisa che lo sciopero della FISI è uno sciopero politico.
Su tale aspetto la Corte Costituzionale ha ritenuto legittimo lo sciopero politico, a condizione che sia stato proclamato per “rivendicazioni riguardanti il complesso degli interessi dei lavoratori che trovano disciplina delle norme poste sotto il titolo III della parte prima della Costituzione”.
Ovvero:
Art. 35. La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni.
Art. 36. Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
Art. 38. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria.
Art. 40. Il diritto di sciopero si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano. Legge 146/90 art. 2, comma 7 «Le disposizioni del presente articolo in tema di preavviso minimo e di indicazione della durata non si applicano nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori». Su tale aspetto si segnala: la violazione del Decreto 81/2008 (Testo unico salute e sicurezza) che prevede che gli oneri (costi) dei D.P.I. (il tampone è un DPI) sono a carico dei datori di lavoro; la non tracciabilità del personale vaccinato che, come è noto, può infettarsi ed infettare allo stesso modo del personale non vaccinato.
Non è da sottacere che l’obbligo alla vaccinazione diretto (personale sanitario) ed indiretto (non ti vaccini, ti faccio pagare i tamponi per dimostrare il tuo stato di salute) è in violazione del regolamento U.E. n 953 /2021 che prevede che “È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio per motivi medici, perché non rientrano nel gruppo di destinatari per cui il vaccino anti COVID-19 è attualmente somministrato o consentito, come i bambini, o perché non hanno ancora avuto l’opportunità di essere vaccinate o hanno scelto di non essere vaccinati”.
Non è da sottacere nemmeno la violazione a più riprese dell’Art 21 Costituzione, dell’art. 10 CEDU (“Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.”). Molti i casi di personale sospeso per aver liberamente espresso nel corso di eventi riguardanti la gestione dell’emergenza pandemica il proprio pensiero.
Pertanto lo sciopero indetto dalla FISI è da ritenere legittimo nella forma e nella sostanza in difesa della Costituzione e di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori.
INVITIAMO I SINDACATI CONFEDERALI E LA GILDA (CHE HANNO ELEVATO QUESTE CRITICHE) AD AFFIANCARE LA FISI IN QUESTA BATTAGLIA E A NON DENIGRARE CHI, ANCHE AL POSTO LORO, STA DIFENDENDO TUTTI I LAVORATORI PUBBLICI E PRIVATI SENZA SE E SENZA MA…