Pubblichiamo di seguito il contributo sulla situazione internazionale presentato da Alessandro Leoni alla II Conferenza nazionale di Liberiamo l’Italia che si è svolta il 13-14 novembre 2021
Affrontare la questione del quadro internazionale attuale risulta necessario quanto complesso volendo evitare semplificazioni e banalità. Soprattutto quando i vecchi equilibri risultano palesemente superati e l’elaborazione politico-culturale generale risulta evidentemente non ancora sufficientemente adeguata! Tale insufficienza espone oggettivamente a suggestioni, banalizzazioni, subalternità verso narrazioni non solo inesatte ma addirittura “funzionali” a precise operazioni dei singoli protagonisti della vicenda internazionale in corso!
Precisato quanto sopra si deve affrontare la questione con senso di consapevolezza delle difficoltà e per tanto mantenendo la regola d’oro della necessaria disponibilità alla rettifica se imposta/suggerita dal palesarsi di “fatti” che concretamente depotenziano l’assunto proposto! Ogni approccio Teorico deve sempre rapportarsi/confrontarsi con la concretezza dei “fatti”!
Partiamo dalla considerazione che l’egemonia Usa manifestatasi al termine della seconda guerra mondiale (1945) non è mai stata effettivamente tale sul piano universale in quanto sfuggivano ad essa realtà tutt’altro che periferiche e/o marginali. Mi riferisco con ogni evidenza all’allora URSS/CCCP e alla CINA che anzi in pieno anni ’40 affermò la sua totale Indipendenza con la vittoria della Rivoluzione e la conseguente proclamazione della Repubblica Popolare di CINA (1/10/1949) così come la stessa Guerra di Corea (1950/1953) palesò il limite di quella egemonia incapace di riportare una Vittoria militare strategica dovendo invece limitarsi al “mantenimento” della propria presenza al Sud della Penisola! Pur in presenza non solo della copertura politica e perciò ideologica delle Nazioni Unite ma anche del fatto che fu il NORD a scatenare l’opzione militare per risolvere la questione della RIUNIFICAZIONE Nazionale! Ciò a dimostrazione che l’egemonia U$A in realtà più che sul piano militare (certamente elemento necessario di ogni forma/dimensione di potere!) ha avuto quale strumento maggiormente attivo e vincente la sua capacità d’innescare processi Economico-Sociali vincenti e sicuramente maggiormente attrattivi rispetto al suo Competitor alias “socialismo reale”! Tale dato di fatto si è palesato in termini incontestabili con la crisi del biennio 1989/1991 con l’evaporazione della così detta Comunità Socialista Internazionale rappresentata formalmente sia dal Patto di Varsavia che dalla sua proiezione economica Comecon/SEV e la (addirittura) conseguente scomparsa della stessa URSS/CCCP!
Tali considerazioni sono utili per sgombrare il campo da ogni narrazione (di destra e di sinistra) che hanno imperversato negli ultimi decenni! Se il biennio nero (’89/’91) liquidò l’assetto sorto dalla fine della seconda guerra mondiale (da non confondere con i risultati della Conferenza di YALTA che invece ipotizzavano un Ordine internazionale poggiato sull’equilibrio fra Wachington e Mosca… ipotesi liquidata rapidamente dal monopolio Atomico USA determinatosi poco dopo la stessa Yalta) prospettando l’effettiva possibilità d’incoronare gli USA unica Superpotenza globale la Resistenza della RPdCina e la relativamente rapida ripresa della RUSSIA (certamente non più URSS/CCCP) già nel 1999 con l’ascesa di Vladmir PUTIN costituirono le condizioni concrete per liquidare il Miraggio dell’unicità USA nel determinare i destini globali!
Del resto insofferenza per l’egemonia di Washinton si era manifestata già in precedenza basti pensare e riflettere su avvenimenti quali la Conferenza di BANDUNG (1954) con la nascita del “Movimento dei NON ALLINEATI” che la di là della forma esprimeva una vocazione Antimperialista ben più ostile all’ Occidente e perciò agli USA che nei confronti del Blocco FiloSovietico ma esempio ancora più significativo in quanto si manifestava in un paese fondamentale d’ Europa e già potenza nucleare è la politica inaugurata dal Presidente C. De GAULE nella prima metà degli anni ’60 del ‘900 con l’ USCITA della Francia dal Comando Unificato della NATO e conseguente CHIUSURA delle basi U$A/NATO nel territorio metropolitano della Republique (1964) per non menzionare i vari tentativi emersi in AMERICA LATINA ben prima della Rivoluzione Cubana (1959) dal Peronismo argentino… alla Rivoluzione nazionalista in Bolivia (prima metà degli anni ’50) così come la formazione di governi – progressisti – a matrice NazionalPopulista in Guatemala, Brasile, Santo Domingo! Una seria analisi sul significato di quei tentativi, tutti, salvo CUBA, riassorbiti dall’ egemonia Imperialista e perciò principalmente dagli USA non è mai emersa in termini qualificati. Un ulteriore segno dell’ inadeguatezza della cultura politica filoMarxista pur forte in quei decenni! Tanto più che tale fenomeno, il rissorbimento nel quadro Occidentale/Imperialista fu il frutto non già di operazioni militari classiche (salvo il caso di Santo Domingo nel 1964) ma bensì per la debolezza strutturale di quei paesi e conseguentemente la fragilità politica dei soggetti protagonisti di quelle esperienza! Tale condizione non riguarda chiaramente il caso francese! Là infatti fu proprio la grande borghesia che dopo aver usato il Gollismo quale strumento determinante la sconfitta della GAUCHE, allora ancora legata al Movimento Operaio Internazionale (PCF… ma non solo!), mi riferisco al Golpe Bianco (1958) che liquidò la IV Repubblica parlamentare ed instaurò una Costituzione Presidenziale accompagnata da una fraudolenta Legge elettorale punitiva nei confronti della rappresentanza attraverso Collegi elettorali studiati per limitare l’elezione di rappresentanti della opposizione di sinistra e sedato il composito Movimento del ’68… si liberò del nazionalsemipopuista C. De Gaule già nel 1969 (Referendum sulla nascita delle Regioni amministrative… voluto da De Gaule per rilegittimare il proprio personale ruolo di leader della V Repubblica!) aprendo così il percorso del rientro “organico” della Francia nel campo Occidentale! Processo giunto definitivamente a – felice – conclusione con la posteriore (primi anni ’70) elezione del – Liberale – V. Giscard d’ Estaing! Nella lista dei tentativi premonitori dell’emergere di una compiuta teoria politica Policentrico Multilaterale possiamo anche ricordare l’ OSTPOLITIK della R.F.diGERMANIA e da non trascurare le pulsioni filoMediterranee (e perciò d’autonomizzazione rispetto non solo agli USA ma più in generale dall’ Occidente politico-ideologico) ben presenti nella D.C., dal Presidente Gronchi ad Aldo Moro passando per A. Fanfani!
Ma fu con il così detto “CHOC Petrolifero” del 1973 (anno della parziale vittoria araba nella guerra del Kippur… Terza guerra AraboIsraeliana) che emerse chiaramente una Cultura politica che esplicitamente si basava sulla necessità di superare il così detto Ordine dell’ EQUILIBRIO del TERRORE (USA e URSS/CCCP) da sostituire con un Nuovo Ordine Internazionale fondato sul riconoscimento della Pluralità dei centri d’aggregazione e perciò di potere su piano Planetario!
Il dato necessario per recuperare una visione realistica e perciò veramente scientifica dei processi Egemonici è quello di avere coscienza/consapevolezza della centralità del fattore economico quale base anche dell’egemonia Culturale e ideologica! Troppo spesso è invece la “forza militare” ad essere colta quale strumento e manifestazione di potere egemonico soprattutto nella fase storica IMPERIALISTA (intendiamo quella Fine ‘800 inizio ‘900 e per molti versi ancora in atto!)
L’attenzione infatti si è concentrata sulla manifestazione più evidente ; quella cioè dell’aggressività militare! Eppure basterebbe riflettere sul alcuni fatti eclatanti e relativamente recenti o addirittura praticamente in corso! Uno per tutti la sonora sconfitta U$A nella Guerra d’ Indocina/VIETNAM palesatasi in termini ben più macroscopici di quella, recentissima, in Afghanistan! Quella vicenda colpì giustamente l’intera opinione pubblica internazionale! Dopo oltre 10 anni d’impegno massiccio con sperimentazioni varie sul terreno politico militare (dall’ Escaletion alla Vietnamizzazione del conflitto) giunse il disastro di una ritirata che si trasformò in una vera e propria umiliante confusa FUGA (Aprile 1975)! Poteva realmente apparire la FINE dell’egemonia U$A & Socy (visto che assieme alle Forze armate U$A erano stati impegnati ufficialmente contingenti Sud-Coreani, Australiani, Thaylandesi, ecc…) ma alla capacità militare essenzialmente derivata dall’ impegno dell’intero schieramento alleato al VIETNAM (l’apporto materiale e non solo dell’ URSS fu massiccio e ognicomprensivo!) gli USA seppero con relativa rapidità recuperare ruolo e credibilità proprio per la manifesta incapacità del Blocco FiloSovietico di dare seguito politico a quella strepitosa Vittoria! Ci riferiamo agli effetti economici e perciò politici (e d’immagine) che rapidamente si manifestarono con il venir meno di un Piano di Rilancio e Sviluppo economico che condusse alla vicenda dei così detti “Boat People”… decine di migliaia di vietnamiti e non solo che abbandonarono i propri paesi (Vietnam e Cambogia) spinti dalla penuria alimentare i primi e dal folle disegno Mistico-Nazionalista dei KHEMER Rossi i secondi! E potremmo continuare con le enormi difficoltà incontrate anche in Africa dove le vittorie delle lotte di Liberazione dal VeteroColonialismo portoghese (appoggiato fino all’ultimo dal Sud-Africa ancora dell’ APARTHEID) e nella Guerra Civile Angolana (con il risolutivo intervento Cubano!) seguirono anni di regressione economica con gravi fenomeni anche politici soprattutto in Mozambico (” corruzione”… banditismo… eccc… ) e sia pure in termini meno dirompenti nella GUINEA BISSAU con la secessione dell’ arcipelago del Cabo Verde! In sintesi potremo affermare che proprio le grandi vittorie dell’ URSS e dell’insieme di quello che si definiva “Campo Socialista” mise a “nudo” i suoi limiti, difetti, debolezze, contraddizioni accellerandone addirittura la crisi finale palesatasi nell’ultimo scorcio degli anni ’80 del secolo scorso!
Quanto sopra non vuole tanto fornire una rapida ricostruzione dei fatti che hanno pesantemente influenzato (a nostro avviso negativamente con ogni evidenza) il successivo trionfo del Capitalismo Imperialista in versione NeoLiberista quanto, soprattutto, a sottolineare che l’aspetti più rilevanti rispetto ai processi Internazionali non sono quelli propriamente militari quanto quelli Economici con le loro ricadute sociali, culturali, ideolocici! Anzi l’aspetto militare è esso stesso direttamente influenzato dalle caratteristiche complessive delle società che sono presenti ed operano anche sul quel terreno! Ciò spiega la disgregazione dell’Europa Centro-Orientale (cioè dei paesi ex-socialisti) che pur conoscendo una vera e propria Colonizzazione da parte Occidentale con costi umani oltre che sociali rapportabili più ad una guerra/invasione che ad un cambio di Regime… abbiano ancora oggi una relativa “stabilità” politica per giunta di carattere fortemente Conservatrice e Reazionaria che non può essere addebitata al controllo dei Media… ma bensì al fatto dell’inserimento, certamente Subalterno, al mercato mondiale creando soggetti sociali di riferimento, quanto meno d’aspirazione, per la popolazione (oltre ad offrire la possibilità dell’immigrazione nei paesi più ricchi/sviluppati!)
Il quadro sopra descritto/delineato tuttavia è tutt’altro che consolidato! Nel giro di pochi decenni forti contraddizioni emergono riaprendo, quanto meno oggettivamente, a prospettive realmente emancipatorie! Al NeoLiberismo di matrice essenzialmente anglosassone colpito seriamente dalla crisi delle bolle speculative finanziarie (2007/2008) si è affacciato e sta cercando di consolidare la propria egemonia il così detto ORDOLIBERISMO cioè l’ insieme di nuove regole che recuperando spezzoni dell’esperienza storica precedente tende ad uniformare la società in termini che potremo tranquillamente definire Organicistiche e perciò gerarchiche e totalmente piegate alla Funzionalità del meccanismo vitale per/del Capitalismo ovvero la Valorizzazione del Capitale attraverso la sua ulteriore razionalizzazione selettiva. In altre parole Concentrazione delle imprese sul piano Transnazionale e stretto dominio non solo sulla società ma anche sullo Stato quale volano delle decisioni dettate dalla cupola finanziaria! Da ciò il depotenziamento della Politica intesa quale strumento di mediazione fra soggetti distinti (Capitale e Lavoro) e sua riduzione a insieme di Lobby espressione diretta dei Dominanti!
L’ Unione Europea-Bruxelles è il centro nevralgico di questa Opzione! E l’ Italia ne è il Laboratorio principale quanto la Germania (Riunificata… cioè IV REICH) la spina d’orsale! Non è un caso che i paesi più interni alla logica OrdoLiberista siano quelli storicamente più in relazione con il mondo Germanico (Austria… Olanda… Danimarca… Paesi Scandinavi…) nonché gli altrettanto storici Vassalli (Boemia-Moravia alias Repub. CZEKA, Slovenia,)
Sarebbe però un grave errore, una grave miopia se non addirittura cecità, non scorgere le contraddizioni palesi e quelle, ancor più, gravi ancora sottotraccia! Sia nel nostro Continente sia, ancor di più, sullo scenario mondiale! Mi riferisco non solo agli altri protagonisti che per dimensioni, non solo geografiche, storia e soprattutto peso economico-finanziario non hanno motivo di piegarsi al così detto Nuovo Ordine Mondiale obbiettivo su misura del Capitale Transnazionale ma anche a quei paesi emergenti e potenzialmente protagonisti che pur nelle difficoltà odierne danno segni non solo di resistenza ma anche di vitalità! Sono realtà anche molto diverse l’una dall’altra, dove i classici riferimenti politico-ideologici hanno oramai ben poca validità! Ed è soprattutto anche da ciò che emerge la necessità di un profondo RINNOVAMENTO della Cultura politica ereditata dal secondo DopoGuerra (1945/1946). Cioè è evidente da alcuni FATTI eclatanti : i rapporti fra R.P.dCina (guidato da un Partito Comunista che anche recentemente ha rivendicato la sua fedeltà alla matrice Marxista-Leninista e con una economia di Mercato strettamente Governata dalla POLITICA) e la nuova RUSSIA PostSovietica che solo dei poveri – bolliti – (alias : – gomunisti de nojaltri -) possono pensare una riedizione dell’ URSS/CCCP non sono mai stati tanto stretti su tutti i piani fondamentali… da quello economico a quello politico cementato per di più dall’essere visti avversari dichiarati dagli U$A (soprattuto dal facente funzione di Presidente il democratico BIDEN!), il rapporto d’alleanza strategica fra la Repubblica ISLAMICA d’ Iran e la RUSSIA PatriotticoNazionale e Cristiano Ortodossa, rapporti che già configurano un centro di aggregazione non certo ininfluente nel Vicino e Medio Oriente! In America Latina che pur con ancora fragilità presenti riemerge una volontà d’autonomia dagli USA e più in generale dall’ Occidentale (esempio non certo marginale il MESSICO del nuovo Presidente Obragon) ma soprattutto in Africa dove un nuovo “dinamismo” economico in massima parte derivato dalla massiccia presenza economica Cinese (senza nessuna velleità ideologico-politica) sta facendo riemergere una nuova gemnerazione politica che si rifà alla figura dell’ultimo grande leader panafricanista Thoma SANKARA assassinato nell’ ottobre 1987…! Certo nessun entusiasmatica avanzata dell’ Armata Rossa… ma segnali che sarebbe assurdo non registrare per il loro significato presente e potenzialità future!
Il tema del Policentrismo dunque è ben presente ed è l’obbiettivo legittimo di ogni effettiva politica “PatriotticoDemocratica” evitando però di utilizzare tale riferimento per proiettare passate Utopie sotto una nuova dicitura/sigla! Il Policentrismo implica un grande sviluppo della CULTURA POLITICA : riconoscimento della legittimità delle differenze storico-culturali anche sul piano delle matrici religiose (sia palesi che nel substrato di ogni popolo), capacità di sostituire alla logica competitiva sul terreno economico quella della cooperazione finalizzata al mutuo interesse reciproco, la costruzione di condizioni concrete per la pace nella sicurezza ; elemento quest’ultimo che deve superare astratte richieste (spesso ipocrite formule pseudoidealiste nella consapevolezza della loro razionale impossibilità) di Disarmo Universale… ma che invece ripropongano concrete Conferenze Internazionali sul CONTROLLO e VERIFICA delle capacità militari dei singoli paesi e in particolare delle maggiori potenze. Tali conferenze devono puntare ad un equilibrio strategico militare che escluda ogni possibilità di superiorità tali da poter anche solamente ipotizzare una vittoria di una parte sulle altre! Un percorso non facile ma obbligato se l’ Umanità vuole sopravvivere a se stessa! Tutto ciò necessita di una condizione essenziale, anzi vitale, il ritorno della Politica al posto di comando! E ciò deve essere non solo sull’economia ma su tutte le sfere dell’agire umano: dalle funzioni istituzionali statuali e d’aggregazione regionale, continentale, internazionale alla scienza (sottratta ad ogni controllo” privatistico “) ricondotta alle sue basi filosofiche e perciò dialettiche escludendone ogni suggestione ParaReligiosa di nuova FEDE sacralizzata, al rispetto delle legittime distinzioni atte a non riproporre una subalternità nei confronti della natura ma al suo reale rispetto in quanto contenitore del concetto stesso di VITA!
BASTA CAZZATE! RIMETTIAMO IN PIEDI I CLN! ESERCITO DI LIBERAZIONE DEL LIBERO STATO DEL POPOLO ITALIANO ADESSO!