Che il buonismo “politically correct” sia solo la maschera della più feroce cattiveria sociale è cosa evidente da tempo. Ma adesso dovrebbero vederlo anche i ciechi. «Vogliamo un’Italia sempre più aperta, soprattutto per i nostri ragazzi». Questa frase così promettente è stata pronunciata da Mario Draghi il 2 febbraio, cioè il giorno dopo dell’entrata in vigore della chiusura dei negozi ai non vaccinati, tredici giorni prima dell’estensione del “Green pass rafforzato” a 7 milioni di lavoratori ultracinquantenni. Dunque, “la libertà è schiavitù”: George Orwell non avrebbe potuto immaginare una concretizzazione più compiuta del suo “1984”.
Quella che viene chiamata “libertà” per i ragazzi, sarà piuttosto una nuova discriminazione a danno dei non vaccinati. Solo loro andranno in Dad, come se il virus non circolasse indifferentemente tra vaccinati e non, come se in quella fascia di età vi fossero dei veri pericoli per la salute. Ma la salute ovviamente non c’entra un fico secco. Qui il principio è solo quello della punizione, che deve colpire i ragazzi al pari dei loro genitori e dei loro nonni. Almeno in questo, lorsignori non vogliono disparità di trattamento!
E cosa dire, poi, delle norme sul Green pass? Mentre i trivaccinati otterranno una validità senza limiti, i guariti del covid dovranno aggiungere all’immunità naturale almeno due iniezioni del sacro siero. I guariti hanno ovviamente una protezione ben superiore a quella dei vaccinati, ma per il “governo dei migliori” la verità va rovesciata, e quel che conta è punire i disobbedienti.
Come sempre, al tragico si accompagna il comico. Ai vaccinati è stata tolta ogni restrizione in zona rossa. Che forse c’è qualche regione in zona rossa? Assolutamente no, né ce n’è qualcuna che rischia di finirci. E allora, come si spiega questa misura se non con una perversa volontà criminale di suggellare oltremodo il principio dell’odio e della discriminazione sociale?
Tutta questa cattiveria viene sprigionata nei giorni della re-incoronazione di San Mattarella, un presidente che si è voluto rieleggere non per rappresentare l’unità nazionale, bensì per conservare, ibernandolo, un regime fondato sull’apartheid.
Sui media di questo regime i vaccinati continuano ad essere definiti “immunizzati”, quando è ormai evidente che purtroppo non lo sono. Che se davvero lo fossero ne saremmo tutti ben felici.
Le prove del fallimento vaccinale sono così tante che c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ma ce n’è forse una che le supera tutte. I dati che arrivano da Israele non lasciano spazio al dubbio. Come noto, Israele è il paese del record di vaccinati, quello dove più si è spinto sulla quarta dose. Ebbene, qual è il risultato di questa foga vaccinista, peraltro al servizio di Pfizer? Semplicemente un disastro. A gennaio si sono raggiunti i 72mila contagiati al giorno (contro il picco precedente di 9.300). Ma la cosa più importante è che la media mobile attuale registra adesso 68 decessi al giorno, un livello record mai raggiunto in precedenza, quando il siero miracoloso ancora non era disponibile. Chi non ci credesse può leggersi i dati qui.
Che dire? Miracoli del vaccino! Eppure, questi dati non trovano spazio alcuno nel dibattito pubblico ufficiale, tantomeno sui giornaloni di casa nostra, tutti intenti a nascondere una verità che non vorranno mai ammettere.
Ma se questo non sorprende, quel che dovrebbe far riflettere è proprio la cattiveria del regime. Una cattiveria che si può comprendere solo alla luce del loro fallimento. Una cattiveria che non finirà di sua sponte. Il sistema si alimenta con l’emergenza ed all’emergenzialismo non rinuncerà facilmente. Probabilmente il 31 marzo vedrà la fine dello stato d’emergenza decretato con più proroghe dai governi Conte e Draghi, ma la fine dell’emergenza formale non segnerà di per sé quella dell’emergenzialismo sostanziale col quale governano a suon di decreti da due anni.
La lotta dunque continua. Noi non ci siamo mai fatti illusioni. Sarà bene che non se ne facciano troppe neppure lorsignori. La menzogna non potrà funzionare in eterno. E la violenza che sprigiona da ogni loro atto prima o poi potrebbe ricadergli addosso. In fondo ne sono consapevoli anch’essi, viceversa non si spiegherebbe la loro pervicacia, tantomeno la loro cattiveria.
CAMIONISTI DI TUTTO IL MONDO: UNIAMOCI!
Michael Yeadon farmacologo britannico, 36 anni in Pfizer, all’inchiesta Corona di Reiner Fuellmich: “These Vaccines are designed to kill”. Nessun fallimento. Piena consapevolezza e intenzionalità di azione. Occorrerà per giustizia umana (quella divina spetta solo a Dio che non ha bisogno dei consigli umani, per i credenti) ripristinare eccezionalmente la pena di morte. Solo questo atto potrà dare la misura a una parte e all’altra della incommensurabilita’ del crimine compiuto e tentato. Tutti dovremo ripartire da una nuova creazione.