La caduta del governo Draghi è l’ennesima conferma che la crisi strutturale che attanaglia il capitalismo casinò, accentuata dalla sfida russa al predominio atlantista, rende più acuta la cronica crisi di egemonia delle élite dominanti in Italia.
Draghi è stato chiamato a portare a compimento la distruzione creatrice insita nella “Operazione Covid”, ovvero una violenta ristrutturazione sociale e politica del nostro Paese, in base ai disegni ed ai desiderata della potentissima Trimurti mondialista: la finanza speculativa parassitaria (Black Rock, Vanguard e State Street), la confraternita cybercapitalista della Silicon Valley e la tecnocrazia euro-liberista. Draghi era sia lo scudo che avrebbe dovuto proteggere l’impresa da eventuali tempeste esterne e interne, sia la garanzia del rispetto rigoroso delle obbligazioni già assunte dal Conte Bis con l’Unione europea e la Bce. Le sue dimissioni, per quanto al momento sospese, sono dunque un colpo durissimo per le élite mondialiste e le loro filiali eurocratiche e atlantiste.
Le cause del fallimento dell’operazione Draghi sono molto più profonde di quelle che chiamano in causa la litigiosità dei partiti, la sua arroganza o i colpi di coda del populismo. I postumi della paralisi economica dovuti alla “Operazione Covid” sono stati molto più gravi di quanto immaginato da chi quello shock aveva programmato: le catene di approvvigionamento si sono spezzate, la lotta tra le diverse potenze per accaparrarsi le materie prime si è acuita, la penuria di semiconduttori ed altri semilavorati, ha fatto impennare i costi di produzione.
La crisi mondiale è stata infine una manna per i gruppi della grande finanza speculativa. La distruzione creativa è insomma sfuggita di mano agli apprendisti stregoni diventando distruzione sic et simpliciter. L’attacco russo all’Ucraina, ovvero la controffensiva russa di contrasto all’aggressione strategica del blocco NATO, ha agito come un amplificatore di tutti i diversi fattori di crisi, portandoli ad un esplosivo punto di condensazione.
I fattori internazionali di crisi e conflitto hanno impattato in modo pesante in campo nazionale. Aver occupato la posizione oltranzista del fronte atlantista antirusso si è rivelato un boomerang micidiale: mentre le sanzioni hanno causato un disastro per interi comparti industriali, lo scontro sul gas sta causando una recessione economica gravissima, tanto più devastante perché assume la forma della stagflazione. Di qui il crollo di consenso del governo Draghi presso l’opinione pubblica, che in alcuni casi è vero e proprio odio (vedi le proteste dei tassisti).
Davanti al rischio che la situazione italiana vada fuori controllo, di fronte al pericolo di sommosse sociali, queste stesse élite agiranno per far rientrare in tempi stretti la crisi. Proveranno a ricompattare in fretta e furia un blocco di potere pur posticcio per sfornare un governo che dia loro il tempo di riattrezzarsi strategicamente. Temendo che dalle urne escano risultati sfavorevoli se non addirittura dannosi, esse proveranno quindi a sventare il rischio di elezioni in autunno.
Meglio quindi, per le forze del dissenso, andare ad elezioni anticipate. Sappiamo che ove si andasse al voto vorrà dire che la Meloni e il centro destra hanno offerto, a chi comanda davvero, garanzie assolute di fedeltà e piena obbedienza. Ma non è certo da lì che potranno venire i pericoli per l’establishment.
Essi potranno venire invece proprio dalle forze sociali e politiche del dissenso, dai movimenti che hanno combattuto il regime in questi decisivi e difficili ultimi due anni. Sapranno, queste forze, assumersi in fretta la responsabilità di costruire un’efficace opposizione capace di prospettare una vera alternativa? Sapranno costruire un solido blocco elettorale? Sapranno unirsi attorno ad una piattaforma radicale? Ce lo auguriamo. Noi lavoriamo affinché questo accada.
Sospenderei il giudizio ancora per un poco sui motivi delle “dimissioni” di Draghi. Ci sono altre letture che vengono infatti espresse.
Vorrei credere che in caso di (possibili?) elezioni anticipate i movimenti di resistenza fossero in grado di superare le divisioni e di dar vita velocemente ad un fronte politico di opposizione capace di farsi comprendere dalle classi sociali mandate al macello.
Non sono ottimista. Ma in queste circostanze mi ritrovo laicamente a pregare che un portento possa materializzarsi.
superare e divisioni
Continuate a dormire in piedi, insieme ai nuovi vecchi censori, Byoblu, Radioradio, Mattei, Fusaro, Toscano ecc ecc ecc QUANDO VI FICCHERETE IN TESTA DI CREARE L’ASSEMBLEA COSTITUENTE PERMANENTE DEL POPOLO ITALIANO DOTATA DI UN CORPO DI POLIZIA AMMINISTRATIVA, SAREMO TUTTI MORTI. LO SCEMPIO NON SONO LORO, SONO LE OPPOSIZIONI WANNABE CHE NON VALGONO UNA CICCA. SE FOSSERO VALSE QUALCOSA, SAREBBE GIA’ TUTTO FINITO DA MESI, SAREMMO GIA’ AL PROCESSO PER CRIMINI CONTRO L’UMANITA’ A TUTTO IL COMPLESSO MEDICO-MILITARE. E INVECE SIAMO AL TERZO.ANNO DI ‘PANDEMIA’, LA COLPA DI QUESTO E’ DELLA LEADERSHIP WANNABE DELLE OPPOSIZIONI, NON DELLE ELITE PSICOPATICHE. ELEZIONI DE CHI E DE CHE??? MA FATEVI IL PIACERE DI TACERE!!!
La penso esattamente così anch’io. Tutti bravi a cianciare belle cose ma organizzazione zero, neanche nelle cantine, niente di niente
No caro Luca, c’è chi si fa un mazzo tanto da più di due anni, senza sbavare o urlare come fai tu.
Purtroppo le cose sono difficili, e le opposizioni wannabe come le definisci tu con disprezzo incomprensibile, hanno certamente dei grandi limiti e anche delle colpe grandissime (l’incapacità di fare veramente un fronte comune, su una piattaforma condivisa e che si presentasse a questa tornata elettorale con un simbolo unico è solo l’ultima e più grave). Ma certo è, che solo il delirio può portare a pensare che sia possibile creare un corpo di polizia amministrativa (??????) da 0 e che la colpa del proseguire della situazione sia delle opposizioni incapaci… come se le elite non stiano buttando energie e risorse (che hanno in quantità astronomicamente maggiori rispetto alle tue tanto odiate opposizioni) nella cosa. Risparmia energie e proponi qualche idea inteligente, perchè di sparate che paventano soluzioni magiche ne abbiamo piene le… chat.
Ma in quale modo state lavorando per la creazione di un fronte ampio? A me non pare
D’Andrea, Cabras, Camilli, Toscano, Donato, Ingroia si sono uniti.
Voi che fate? Dove siete? Che volete?
Perché non ci siete?
Dove volete andare?
Con chi?
Non pervenuti
@Martino Bonardi, forse ti è sfuggito l’appello dei 100 (https://www.appellodei100.it/appello) e la grande manifestazione del 1° maggio a Padova dove sul palco a confrontarsi con la questione dell’unità c’erano tutti quelli citati.
altro che non pervenuti!! leggiti bene l’appello dei 100 e trovi tutte le risposte alle tue domande. domande legittimissime ma che dovresti rivolgere proprio a quei nomi che hai citato, tutti generali senza esercito, tutti capi di gusci semi vuoti che desiderano mettersi alla testa dell’unica vera opposizione reale e di massa che negli ultimi due anni ha animato le piazze, opposizione la cui autonomia Liberiamo l’Italia difende con le unghie e con i denti.
Dissento (sennò che fronte del dissenso sarebbe?!) dal considerare l’annuncio di dimissioni come un colpo durissimo per le èlite mondialiste. Dissento dal considerare la distruzione creativa come “sfuggita di mano”. Dissento dal considerare la crisi mondiale una manna inaspettata per il capitalismo speculativo.
La pugnalata a sé stesso, inflitta da Draghi al governo è un colpo false flag per rafforzare il governo nel momento in cui il riscaldamento a bordo campo è finito e si comincia a fare sul serio.
A Parte Bojo che doveva essere fatto fuori perché è un millantatore impresentabile, l’assassinio politico di Shinzo Abe, come l’assassinio politico della deputata “remain” Jo Cox, servono a dare forza alle parti politiche “duramente colpite”.
Lo dimostra il fatto che Abe è stato ucciso poco prima delle elezioni e il suo partito ha visto crescere il consenso.
Condivido il crollo di consenso di Draghi. Proprio per questo Mario ha fatto la mossa apparentemente autolesionista. Ci scommetto le palle.
Interessante commento-analisi.
Da come si stanno combattendo, non sembrerebbe matura un’opposizione unitaria dei movimenti e/o partitini esistenti.
CONDIVIDO IN PIENO LUCA ZAMPETTI TANTE CHIACCHIERE E NESSUNA UNITA CI FARANNO FESSI E FUORI DI NUOVO
Mi ricollego al post di Luca Zampetti. Vorrei far osservare a Lui e a quelli che semplicisticamente
affrontano il discorso sulle opposizioni che non collaborano, che non trovano una unità di azione. A questi vorrei far capire che la diffidenza tra i gruppi di opposizione è più che giustificata. Per me che ho fatto attivismo alla nascita del 5 stelle la diffidenza è assolutamente giustificata visti i tradimenti e lo scoprire infine la vera natura ed i veri scopi dei capi del mov5stelle rivelatosi negli anni l’agente in sonno dei poteri atlantici, da risvegliare solo nei momenti di crisi. Non si deve neanche dimenticare la violenza i ricatti che il potere è pronto ad esercitare attraverso i propri servizi segreti per piegare i leader dei movimenti di vera opposizione. C’è un solo modo per andare avanti in un percorso che si farà progressivamente sempre più duro: quello della nonviolenza, della correttezza, della diffusione della consapevolezza nelle popolazioni dei propri diritti democratici. A quel punto l’unione dei movimenti non sarà più un problema. Vi sono già personaggi straordinari che agiscono secondo queste modalità come Mattei, Puzzer e tanti altri. Ho fiducia nelle capacità di queste persone, ho fiducia che stiano facendo il meglio anche I responsabili politici di liberiamo l’Italia.
Draghi e le due manovre pilotate dall’alta finanza . Noi diciamo basta e non vogliamo essere pilotati come fanti burattini. Elezioni subito
Come pensate di fare visto che occorrono 2000 firme certificate per ogni gruppo nominale per ottenere la lista elettorale?
Se non ci sarete cosa andiamo a votare?