Pubblichiamo il seguente contributo di Alessandro Leoni (membro della Direzione nazionale di Liberiamo l’Italia) sulla storia del comunismo internazionale, in particolare sulle conseguenze della strategia operata da Stalin cosiddetta del “socialismo in un paese solo”.
I
Due interventi (ravvicinati nel tempo!) espressi da compagni comunisti che stimo mi spingono a vincere la pigrizia e ad affrontare una questione che mi appartiene! Cioè chi sono oggi i Comunisti! Tema non semplice, soprattutto dopo la Sconfitta (non fallimento!) strategica subita dal Movimento Operaio occidentale nel suo insieme e dai Comunisti in particolare! Ovvero in una fase nella quale ogni “punto di riferimento” appare difficile da individuare o addirittura sembra inesistente!
I compagni in questione sono Paolo Pioppi e Alessandro Pascale. Ma per utilità d’espressione prima di rivolgermi ai loro interventi voglio impostare la logica che mi guida nei giudizi specifici che affermerò!
1° ) – i Comunisti sono coloro che partono dalla considerazione che la Sconfitta subita (palesatasi nel biennio nero . . cioè l’ ’89 / ’91 del secolo scorso). Non è imputabile a Tradimenti ed Infiltrazioni del nemico . . . e ciò non perché tali fenomeni non ci siano stati . . . ma perché tali “incidenti” non possono determinare una sconfitta delle proporzioni subite! Per giunta coloro che conoscono la nostra STORIA sanno bene che nei durissimi anni ’30 del ‘900 cioè durante il Fascismo (quello Vero!) trionfante in Italia e in gran parte d’ Europa . . . Infiltrazioni (OVRA) e tradimenti non mancarono di certo! Ma essi non causarono l’evaporazione Ideologico-Strategica-Politica dei Comunisti! Dunque le ragioni dell’ “’89 / ’91” debbono risiedere in ben altro!
Chi rifiuta tale constatazione (indipendentemente dalle motivazioni) non può essere considerato un Comunista . . . ma al massimo un “vedovo” in cerca di “conforto” . . . a questi possiamo solo indirizzare un commosso “CONDOGLIANZE”! Così come coloro che necessitano di un “Focolare” attorno al quale fare – sedute spiritiche – per evocare i così detti Padri Fondatori o padri Nobili del Comunismo . . . proclamando tali luoghi con l’appellativo di “Partito” sono da ritenersi dei ProtoMISTICI che con il Comunismo non hanno evidentemente nessuna reale parentela !
II
Sulla base di quando già espresso nella prima parte di questa nota . . proseguo indicando come sia fondamentale una analisi e conseguente riflessione sulle motivazioni profonde delle cause remote della attuale situazione del Movimento Operaio nato fra la fine dell’ ‘800 e l’inizio del ‘900! Del quale i Comunisti sono stati non solo protagonisti ma anima e forza principale! Dovrebbe essere noto che il natale del movimento comunista è stato la Rivoluzione d’ Ottobre del 1917 che portò – per la prima volta – nella Storia dell’umanità al potere un soggetto politico (i Bolscevichi . . . alias Comunisti) espressione dei BISOGNI degli Sfruttati (cioè del Lavoro) in alternativa a quelli del CAPITALE (della Proprietà privata in generale)! Quella rivoluzione doveva nel progetto dei suoi artefici essere l’ Inizio del processo rivoluzionario generale / INTERNAZIONALE in Europa! Ovvero la definitiva affermazione del Socialismo quale Sistema economico-sociale Superiore al Capitalismo Imperialista responsabile dell’ Orrore del conflitto allora (1917) ancora in corso! Altrettanto noto è che tale progetto risultò – sconfitto – con gli avvenimenti che rapidamente si succedettero in Germania . . . Finlandia . . . Lettonia . . . Ungheria e nei primi anni ’20 nuovamente in Germania (1923) . . in Bulgaria (1923) . . e con le così dette Controrivoluzioni Preventive . . . vedi Italia con l’emergere del Fascismo! Né possiamo dimenticare la Sconfitta militare subita dalla Controffensiva dell’ Armata Rossa contro l’aggressione Polacca (supportata dalle potenze oramai vincitrici della Prima guerra mondiale . . Gran Bretagna . . Francia . . U$A e Italia) del 1919 / 1920! Dunque una PRIMA Constatazione: il Progetto Rivoluzionario del Komintern (1919) venne bloccato e in definitiva – sconfitto – fin quasi nel suo Esordio! Ciò potrebbe alimentare la “meschina” farisaica considerazione (sostenuta in realtà da molti Opportunisti Pseudoriformisti) circa una presunta “Inconsistenza teorica” dell’obbiettivo Leniniano di Rivoluzione Internazionale . . ma se si – conosce – il contesto non solo russo dell’ Europa della fine 1916 metà 1917 ci si rende facilmente conto di come l’ Ipotesi Leniniana fosse del tutto razionale / Motivata! Dopo oltre due anni di terribili massacri al fronte e di sempre maggiori restrizioni alimentari (soprattutto nelle nazioni Mitteleuropee) gli scricchiolii della tenuta Imperialista si fanno evidenti . . . diserzioni . . . rifiuti di massa d’andare al macello . . . agitazioni operaie . . . ecc . . . si diffondono un poco ovunque! In Italia la disfatta di Caporetto è Anticipata dalla Rivolta OPERAIA di Torino (agosto 1917) che con gli sbandamenti militari potevano (credibilmente) avere sviluppi insurrezionali se invece solo di un gruppo di lucidi Intellettuali (l’Ordine Nuovo) fosse già esistita un’organizzazione simile all’ Ala Bolscevica del POSDR!
III
Mi sono soffermato sul 1917 non solo per la centralità di quell’anno nella vicenda novecentesca e non solo . . ma anche perché bene illustra la condizione necessaria per giudicare la bontà di una scelta politica . . . tanto più se rivoluzionaria! Ovvero l’ incontro fra l’ oggettività (cioè la realtà del paese in questione assieme al contesto internazionale) e la soggettività (il Partito Bolscevico . . il suo Gruppo dirigente . . il suo Leader) che tuttavia . . per non scadere in una sorte di determinismo . . necessita l’aggiunta anche del “Caso” . . variante del tutto indipendente ma altresì determinante! Forse solo con il recente sviluppo della teoria inerente alla Fisica (mi riferisco alla Meccanica Quantistica!) si può meglio comprendere appunto l’importanza del così detto “Caso”! Pur tenendo conto delle differenze fra scienze esatte (?) e scienze umane di cui la Storia e perciò la Politica fanno parte! Tale riflessione è tanto più importante in una fase quale quella odierna . . nella quale sono palesemente assenti sia l’oggettività che (ancor più!) la soggettività necessarie per ipotizzare un immediato sviluppo di tipo Rivoluzionario . . resta certo il “Caso” ma esso è di per se difficile da individuare anticipatamente (proprio per la – sua – specifica natura)! Molto probabilmente questa lunga fase di RIFLUSSO potrà essere giudicata quale “prezzo da pagare” per l’eliminazione fisiologica di tutte le “scorie” teorico-culturali sommatesi nei decenni che ci dividono dal 1917 ad oggi!
IV
Ho già espresso come la premessa della Rivoluzione d’ Ottobre (il Natale dei Comunisti!) sia rapidamente evaporata per la capacità dell’ Imperialismo di superare la crisi (l’ Intervento degli U$A fu certamente fattore decisivo) e ciò mise fine al Progetto di Rivoluzione Internazionale da cui la formale presa d’atto Staliniana con la definizione della formula “Il Socialismo in un solo paese” (cioè l’ URSS) presa d’ atto più che “scelta” e l’intero sviluppo successivo fu il derivato più che dell’evento del ’17 da quella coraggiosa/necessaria definizione che però non a caso creerà la premessa di una dura Lotta Interna al Partito sovietico che vedrà la liquidazione di una sua notevole parte di Gruppo Dirigente del ’17! Non solo ma lo stesso KOMINTERN mutò PRIORITA’ . . . non più la promozione/direzione dei processi rivoluzionari ma bensì la DIFESA del Primo Stato Socialista (alias l’ URSS appunto!). Scelte obbligate dai fatti . . . ma non per questo meno pregne di conseguenze e foriere di contraddizioni! Basti pensare che la Legittimità del KOMINTERN continuava a basarsi sull’evento del 1917 . . . mentre la sua concreta azione politica (soprattutto dopo il 1926 . . con il fallimento dello “sciopero generale” in Gran Bretagna) diventava sempre più di supporto ai legittimi interessi dello Stato Sovietico! Questa scissione fra forma e sostanza diverrà sempre più profonda creando ambiguità e incomprensioni nonché veri e propri cortocircuiti!
V
In sintesi voglio sottolineare che il profondo mutamento di quadro generale (1918 fine della Guerra . . nuovo protagonismo U$A . . appoggio finanziario e militare delle Potenze dell’ Intesa alle forze Controrivoluzionarie . . ecc . . .) determinò OGGETTIVAMENTE il venir meno della spinta Rivoluzionaria internazionale la quale si era alimentata sia delle conseguenze disastrose del conflitto sia del riemergere dello “spirito messianico” che sempre nella Storia si manifesta come spontanea reazione alla brutalità delle condizioni umane! Se LENIN e poi Stalin reagirono a tale mutamento qualitativo della situazione ricollocando il Progetto (rivoluzione Socialista) nel nuovo contesto va però sottolineato che la genesi ideologica (intesa quale WELTANSCHAUNG . . “visione del mondo”) continuò a segnare la realtà emersa dall’ Ottobre! In tale logica si deve cogliere una serie di caratteristiche quali: la sottovalutazione del “peso della Storia” . . la sottovalutazione degli elementi Antropologici nella determinazione degli atti umani . . la difficoltà razionale dei dirigenti-quadri per non parlare dei militanti ad inserirsi nella nuova situazione così repentinamente determinatasi! Con tutte le conseguenze che ciò comportò per la compattezza e maturazione della stessa Avanguardia (alias Partito) e ciò sia in RUSSIA che a livello internazionale!
VI
A tal proposito è interessante notare la capacità di LENIN di adeguare la propria visione strategica con estrema rapidità! Sia rispetto la presa d’atto dell’impossibilità di sfondamento frontale a Ovest e perciò l’emergere di una nuova strategia d’accerchiamento dell’Imperialismo colpendolo nel suo dominio coloniale (con la Conferenza dei Popoli Coloniali e Semicoloniali di Baku . . 1920) sia attraverso l’individuazione della necessità vitale dello sviluppo delle “forze produttive” quale base Necessaria per la costruzione del Socialismo! Mi riferisco alla NEP e al tentativo di COINVOLGERE il “Capitale Straniero” nella Valorizzazione delle potenzialità economiche del paese (Russia europea e asiatica)! Elemento che dovrebbe far riflettere anche tanti PseudoLeninisti d’hoc che blaterano sull’attuale realtà Cinese! (per quest’ultima questione essenziale la lettura del Saggio del compagno V. Giacché: Economia della Rivoluzione” 521 pag. edito dal “il Saggiatore” 2017).
La prematura morte di Lenin (dovuta anche alle conseguenze delle ferite riportate dall’attentato subito . . durante il tentativo golpista dei “socialisti rivoluzionari di sinistra” . . per altro già entrati nel governo assieme ai bolscevichi fin dal dicembre 1917!) non fu certo un elemento a favore dello sviluppo teorico-strategico del giovane stato dei soviet e dello stesso KOMINTERN!
VII
A Stalin va riconosciuto (fra l’altro) di aver colto la problematicità della situazione e di averla risolutamente affrontata . . ben giustificando il suo appellativo di Acciaio”! Su di lui si è sviluppata una delle più complesse e radicali operazioni di “Demonizzazione” che ha visto convergere sia gli ambienti Conservatori e Reazionari che quelli Riformisti e . . . non casualmente . . l’estremismo velleitario-avventurista! Anche se l’attacco più efficacie gli fu lanciato proprio dall’interno di quel “gruppo dirigente” certamente non estraneo verifica/accettazione! Mi riferisco evidentemente al compagno N. Krushov già membro influente del Politburò . . Segretario del Partito ucrajno nei cruciali anni ’30 . . Commissario Politico a Stalingrado (!) durante l’epica battaglia e . . infine . protagonista (in qualità di Segretario Generale) del XX congresso (febbraio 1956)! Aspetto che dovrebbe far riflettere i Comunisti evitando di scivolare nella assurda tifoseria “Pro” e/o “Contro” il protagonista di quella negativa vicenda (liquidato superficialmente come Traditore) invece d’ interrogarsi sul significato politico di una così schizofrenica (apparentemente) vicenda che ad appena tre anni dalla morte dell’indiscusso leader . . fatto oggetto di stima . . ammirazione . . rispetto fino alla mitizzazione (e non solo da parte dei Comunisti!) . . si passa ad un violento . . quanto rozzo . . attacco “demolitorio”!
VIII
Salvo rarissimi casi . . . ne conosco solo UNO . . . quello interpretato da Palmiro Togliatti . . . di capacità di sottrarsi alle “tifoserie” Pro o Contro N. Krushov! Il “Migliore” infatti non negando la necessità . . l’utilità di una volontà di RINNOVAMENTO del/nel Socialismo Sovietico si distingue nettamente dai coriferi dell’Antistalinismo (Vedi: Intervista sulla rivista “Nuovi Argomenti”)! Una LUCIDITA’ che ritroviamo in una successiva Bozza di Riflessione espressa a pochi giorni dalla morte . . mi riferisco al così detto “Memoriale di Yalta”! Una “bozza” appunto che introduceva però l’inizio di un’analisi della situazione Internazionale riguardante soprattutto lo stato della “comunità Socialista” già in quegli anni (’63 / ’64) percorsa da lacerazioni (CINA / URSS) e dai sintomi che annunciavano la successiva così detta “Stagnazione”! A Togliatti non sfugge infatti che la Divisione conflittuale fra le due grandi potenze a guida Comunista non potrà non avere conseguenze nettamente Negative sull’intero Movimento Operaio Internazionale e perciò sull’emancipazione dell’ Umanità dall’ Imperialismo! Non solo ma intravede che tale scontro non solo indebolisce i rapporti di forza su scala mondiale ma implica anche la necessità di affrontare la validità dei tradizionali “schemi” interpretativi riguardo alla natura della “costruzione del Socialismo”! La morte lo sottrarrà dal dover assistere a quella che oggi noi possiamo definire la lunga “agonia” del così detto “socialismo reale” giunta all’epigono nel biennio ’89 / ’91 del secolo scorso.
Caro Alessandro, condivido largamente. L’unico punto che vorrei discutere (ma non so se interpreto bene il tuo pensiero) è una almeno apparente sottovalutazione del ruolo storico attuale e in prospettiva della Cina socialista, per tutta la causa mondiale e la prospettiva storica del socialismo e del comunismo.
Tu concludi il tuo scritto parlando della “lunga ‘agonia’ del così detto “socialismo reale” giunta all’epigono nel biennio ’89 / ’91 del secolo scorso”.
Osservo in proposito che non solo anche la Cina faceva (e fa) parte del “socialismo reale”, ma il suo sviluppo impetuoso – che vede una accelerazione con Deng e proprio negli anni della crisi e poi della fine dell’Urss – delinea nel 21° secolo una situazione per le forze socialiste e antimperialiste per certi versi più avanzata di quella delineatasi nel secolo scorso. Un secolo,il ‘900, in cui la Cina socialista e l’Urss furono purtroppo assai divise, mentre oggi – pur non potendosi certo considerare la Russia di Putin come un paese socialista (ma nemmeno un paese capitalista tout court) – il nuovo asse strategico Russia-Cina delinea un quadro internazionale in cui lo schieramento socialista e antimperialista appare complessivamente più forte e unito di quanto non lo sia mai stato nel secolo scorso. Parliamone.
Il comunismo un’amputazione della libertà personale.
Una volta eri comunista e potevi bucare dove volevi oggi invece ti bucano.
Il comunismo nelle forze dell’ ordine ne ha fatti di danni.
Ma nel comunismo esiste il possesso?
Io posso dire questo e mio e questo e tuo?
La proprietà è riconosciuta?