Ogni nazione ha il dovere di rispettare l’indipendenza altrui, ma possiede anche il diritto di proteggersi dall’eventuale minaccia di accerchiamento da parte di potenze apertamente ostili.
Ha ragione la Russia a sentirsi minacciata dalla NATO?
La risposta è sì.
Venendo meno alla solenne promessa fatta da Bush a Gorbaciov nel 1991 che la NATO si sarebbe fermata sul fiume Elba, gli Stati Uniti (col pieno appoggio dell’Unione europea), calpestando gli Accordi di Helsinki del 1975, hanno invece incorporato nella NATO: prima la Germania Est; poi Polonia, Cechia, Ungheria (1999); quindi Slovenia, Romania, Bulgaria, Slovacchia, Lituania, Lettonia, Estonia (2004); infine Croazia (2009) e Montenegro (2017). Nel mezzo di questo sfrontata politica imperialistica la sanguinosa aggressione alla Jugoslavia (1999).
Questo micidiale allargamento della NATO non si spiega se non allo scopo di circondare la Russia.
Come se non bastasse NATO e Unione Europea vogliono stravincere assimilando Georgia, Moldavia e Ucraina.
Chiunque, al posto del popolo russo, riterrebbe una minaccia esiziale l’avanzata ai propri confini della più potente alleanza militare del mondo. Chiunque al posto del popolo russo definirebbe questo accerchiamento come aggressione, poiché aggressione non è solo un attacco militare proditorio e violento, ma pure una condotta fatta di gesti ostili progressivi. La condotta di USA-NATO-UE si spiega soltanto a patto di ammettere che rafforzano i loro dispositivi offensivi perché si preparano a colonizzare la Russia e se necessario ad attaccarla al momento opportuno.
L’èlite russa aveva sperato che una volta restaurato il capitalismo si sarebbe finalmente avuta la pace con l’Occidente, si era insomma illusa che Stati Uniti e Unione Europea avrebbero accolto la Russia come alleata e rispettato il suo rango mondiale.
La Russia putiniana — lasciatasi alle spalle le umiliazioni del periodo eltisiniano e gli inganni da parte dell’Occidente — ha deciso di tracciare una linea rossa invalicabile fatta di due punti: (1) Ucraina, Moldavia e Georgia non debbono entrare nella NATO e restare stati neutrali e (2) visto che gli equilibri che furono sanciti con gli Accordi di Helsinki del 1975 sono stati stracciati, va sottoscritto un nuovo accordo complessivo per assicurare pace e sicurezza durature in Europa.
Chiunque voglia davvero la pace deve convenire che queste due richieste della Russia sono ragionevoli e legittime.
Avendo a cuore gli interessi del nostro Paese Liberiamo l’Italia respinge nuove sanzioni anti-russe e chiede l’abrogazione di quelle già esistenti; respinge ogni ulteriore allargamento della NATO e agisce per stabilire accordi di cooperazione e fratellanza con la Russia; chiede lo scioglimento della NATO in quanto è il principale ostacolo per relazioni pacifiche e amichevoli con la nazione e il popolo di Russia così come con altri popoli ribelli; in quanto è un pericolo per il futuro dell’Italia e dell’Europa.
Non ci facciamo illusioni sul governo Draghi (di provata fede atlantista ed europeista).
Come Liberiamo l’Italia rivolgiamo un appello a tutte le opposizioni patriottiche e democratiche a costruire una mobilitazione per impedire al governo di sostenere le provocazioni del Pentagono e dei comandi NATO.
Direzione nazionale di Liberiamo l’Italia
21 febbraio 2022
Sono completamente in accordo con quanto scritto sopra, l’Italia rifiuta la guerra, come recita la nostra costituzione, anche le sanzioni sono un atto di guerra.
Tarcisio Veschi
Perfettamente d’accordo!
Analisi ineccepibile
Mobilitazione subito.
È così difficile vedere che da sempre laNato e la sua serva sciocca Ue soffiano sul fuoco?
Ottima ed impeccabile sintesi del quadro politico militare.