Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Lo so che la Meloni non uscirà dal seminato liberista in economia e da quello atlantista in politica estera. E’ sicuro quindi che dovremo combatterla dall’opposizione (senza però confondersi con l’oppo-finzione della sinistra piddina e i suoi cespugli).
Detto questo ritengo anche che dovremmo, ad esempio sulla questione del Covid, prenderla in parola.
Nel suo intervento di insediamento ha apertamente annunciato che non seguirà la “linea Speranza” — lasciatemi segnalare la scena raccapricciante: questo poveraccio, mentre la Meloni parlava in Parlamento, era l’unico ad indossare la mascherina!
La Meloni ha detto:
«L’Italia ha adottato le misure più restrittive dell’intero Occidente, arrivando a limitare fortemente le libertà fondamentali di persone e attività economiche, ma nonostante questo è tra gli Stati che hanno registrato i peggiori dati in termini di mortalità e contagi. Qualcosa non ha funzionato, e dunque voglio dire fin d’ora che non replicheremo in nessun caso quel modello».
Questa non è robetta! Nei fatti la Meloni conferma la sua condanna del colpo di stato covid-19 e di tutte le brutali misure liberticide che ne sono seguite.
La Meloni ha ribadito in forma solenne nella sede più prestigiosa della Repubblica che non seguirà la linea “sanitaria” seguita dai governi Conte2 e Draghi, che non ubbidirà alle multinazionali farmaceutiche e alle cupole mafiose come l’OMS.
Demagogia? Un contentino ai tanti che l’hanno votata anche perché ha sempre criticato la dittatura sanitaria? Lo farebbe pensare la scelta (impostagli?) del Ministro della “salute” il “tecnico” Orazio Schillaci, che invece è stato un paladino pro-vaccino obbligatorio e pro-green pass.
Sia come sia noi dovremmo prendere in parola la Meloni. E’ lei o no il Presidente del Consiglio? Ha affermato o no che il suo è un governo politico? Ha invocato o no la sovranità? Che tenga al guinzaglio Schillaci!
Che la Meloni mantenga la parola data e agisca rispettando i tanti che gli hanno dato fiducia anche perche aveva promesso di porre fine alla “linea Speranza-Conte-Draghi”.
Facciamo sentire la nostra voce, chiediamo che il governo abolisca le misure restrittive tutt’ora vigenti; chiediamo che i sanitari non vaccinati sospesi dal lavoro, vengano immediatamente reintegrati. Va abolito il meccanismo che impone il tampone all’ingresso delle strutture sanitarie e delle Rsa, quindi l’isolamento di chi risulta positivo. E che prometta che non avremo mai più né lockdown né green pass.
Io NON MI FIDO. Se e Quando la Meloni
1) revochera’ TUTTI i provvedimenti contro coloro che sono ancora sospesi perché non-vaccinati, e risarcirà le medesime persone..
2) renderà pubbliche TUTTE le condizioni contrattuali (…sottoscritte dai precedenti governi) che regolano la fornitura di vaccini da parte delle case farmaceutiche…
3) toglierà il segreto militare riguardante la composizione dei vaccini…
allora FORSE se ne potrà riparlare.
E comunque io non mi fido anche per un altro motivo: perché niente esclude che la cosiddetta “Emergenza sanitaria” (…con relativa “campagna vaccinale”…) si stia lentamente chiudendo semplicemente perché lo stesso Sistema al potere che l’ha creata la vuole in qualche modo chiudere in quanto la considera ormai una fase che ha fruttato gli obiettivi sperati:
stordire il Popolo (sia tramite il lavaggio del cervello sia tramite lo stesso vaccino) in vista della fase successiva che probabilmente è già iniziata: la guerra guerreggiata contro chiunque (…singoli individui o intere Nazioni…) si opponga al progetto del Grande Reset. In questo senso la Meloni non lascia spazio a illusioni: è TENACEMENTE ATLANTISTA, vale a dire sta dalla STESSA parte di coloro (Draghi, Speranza, Conte e compagnia…) che hanno sostenuto la dittatura sanitaria e la campagna vaccinale.
PURA COINCIDENZA???
Francesco F.
Manduria(Ta)
Prendiamola in parola. Allora, non importa il nostro colore, firmiamo la petizione di Paragone: petizioni.italexit.it
Faccia, la Meloni, il Presidente del Consiglio davanti agli uomini del suo governo.
Guardate, non è gente nostra anche perché, la gente nostra non esiste. Chi viene da Rif. Com. prima e il M5s dopo lo sa bene, inutile rimestare nel torbido. Ho seguito l’intervento della Meloni alla Camera. Un intervento diverso dai suoi predecessori chiamati “i migliori”. Un intervento popolare e politico. Le reazioni imbecilli dei trombati d’oro lo dimostrano. Inarrivabili e invece…. . La risposta alla Serracchiani vale il biglietto. La immeritevole per nascita, eppure persino Presidente di Regione e parlamentare da troppo tempo, nel suo intervento sostiene, oltre ad altre amenità: ‘volere (la Meloni n.d.r.) le donne un passo dietro agli uomini’. La Meloni, nel rispondere, la chiama per cognome e gli dice: ““Ho sentito dire che io vorrei le donne un passo dietro agli uomini. Onorevole Serracchiani, mi guardi. Le sembra che io stia un passo indietro agli uomini?” e lo dice in piedi, nel contesto più alto (vabbè), fra due fancazzisti. Primo ministro donna! Allora sei “strana” Serracchiani. Ecco perchè gli servi uno zuccherino. Il passaggio sull’innalzamento del contante è sacrosanto. Solo degli stolti possono pensare che limitarne il prelievo combatti il “nero” d’altronde come già sostenuto, a suo tempo, da Padoan. Il limite è un problema solo per la gente normale. Sulla “libertà del fare” la Fornero la comprende come un incentivo all’evasione. La piagnucolona evidentemente non si è mai lavata una mutanda e allora blatera. Fassina parlò di una “evasione di necessità” opportuna. Poi ci si mette anche la Cucchi: la polizia ha picchiato gli studenti. Vero. E dove era la Cucchi e tutto il ciarpame nel giorno della vergogna al porto di Trieste. Nel buio pesto della Repubblica nessuno parlò. Calma piatta, nemmeno un refolo o un raglio. Rumente. Bene….benino il passaggio sull’Europa. Le cose che si possono fare a Roma si fanno a Roma quelle che si devono fare a Bruxelles si fanno a Bruxelles. Non male d’avvero. Comunque, la “pupa”, dipende molto da ciò che accadrà il giorno 8 novembre p.v. molto lontano da qui ma vicino e persino dentro di noi: le elezioni di medio termine americane. Una fievole speranza per un fievole cambiamento solo se vincono i repubblicani. Diciamo, un granello di sabbia nello stagno.
Su Paragone e la sua petizione: non occorre fuga in avanti. Il divisore perfetto ora fa il moltiplicatore. Il tuo cappello, ciccio, non lo voglio vedere.