Quello che segue è il testo integrale di una importante dichiarazione sottoscritta a Beirut da: Movimento di Resistenza Islamica Hamas, Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, Movimento della Jihad Islamica in Palestina, Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina e Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina – Comando Generale.
«I leader delle formazioni della Resistenza palestinese hanno tenuto un incontro consultivo a Beirut, in cui hanno discusso gli sviluppi della battaglia del “Diluvio di Al-Aqsa” alla luce della continua aggressione sionista contro la nostra terra, il nostro popolo e i nostri luoghi sacri, soprattutto nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania e Gerusalemme, e hanno concluso con i seguenti risultati:
Primo. L’obiettivo finale di Israele, attraverso i suoi continui attacchi brutali contro i palestinesi ovunque, e il genocidio in corso a Gaza, è quello di sfollare il popolo palestinese e di porre fine alla causa nazionale palestinese liquidando i legittimi diritti nazionali del nostro popolo nel determinare il suo destino, nello stabilire lo Stato palestinese indipendente con Gerusalemme come capitale, garantendo il diritto al ritorno dei rifugiati del nostro popolo alle loro case e proprietà, secondo la Risoluzione 194.
Secondo. La Resistenza è riuscita a sventare gli obiettivi del nemico, dimostrando la fragilità delle sue forze sul campo. In questo contesto, i partecipanti hanno affermato la loro determinazione a continuare con tutti i mezzi la resistenza sul campo, fino a quando la guerra brutale contro il nostro popolo non si fermerà e l’aggressione sarà respinta dalla Striscia.
Terzo. I rappresentanti dei gruppi di Resistenza hanno affermato che i compiti diretti e immediati che devono essere raggiunti sulla guerra in corso a Gaza sono i seguenti:
1) Cessazione immediata della guerra di genocidio, terra bruciata e pulizia etnica da parte del nemico israeliano nella Striscia di Gaza.
2) Rompere l’assedio della Striscia, iniziare a rifornire il nostro popolo di tutto il necessario per vivere, consentendoci allo stesso tempo di ricostruire istituzioni e infrastrutture. Fornire tutto ciò che serve per riattivare e sostenere il sistema sanitario, che sta quasi collassando a causa degli atti barbarici dell’aggressione israeliana. Trasferire i feriti gravi presenti nella Striscia all’estero, in paesi amici e fratelli.
3) Impegno arabo, islamico e internazionale per la ricostruzione, e la richiesta ai paesi fratelli e amici – e alle organizzazioni internazionali e regionali, prime fra tutte la Lega Araba, l’Organizzazione della Cooperazione Islamica e le Nazioni Unite – di lanciare un’iniziativa internazionale per ricostruire ciò che l’occupazione e l’aggressione barbara hanno distrutto nella Striscia di Gaza.
Quarto. I partecipanti hanno sottolineato la loro condanna e il rifiuto degli scenari disegnati da Israele e dall’Occidente per il cosiddetto “giorno dopo” a Gaza. I partecipanti hanno affermato che tali scenari, respinti in generale e nei dettagli, sono solo una scommessa fallita per spezzare la fermezza del nostro popolo e la nostra coraggiosa resistenza, e sono solo sogni irrealizzabili che non si realizzeranno né ora né in futuro, tantomeno dopo l’apparire dei segni della sconfitta del nemico, nel suo schietto riconoscimento del numero dei suoi morti e feriti per mano della nostra resistenza. L’incontro ha riaffermato che la causa palestinese è unica, che non esiste una soluzione a Gaza, un’altra in Cisgiordania e una terza a Gerusalemme. La causa palestinese è la causa di tutta la Palestina, della terra, del popolo, dei diritti, del futuro e del destino. La soluzione alla causa può essere raggiunta solo attraverso la cacciata degli occupanti e di tutte le forme di insediamento, aprendo la strada affinché il nostro popolo possa determinare il proprio destino nazionale sulla propria terra.
Quinto. La nostra è una lotta di liberazione nazionale per un popolo sotto occupazione, e in questo contesto presentiamo le seguenti proposte a tutti i partiti e alle componenti del movimento nazionale palestinese:
1) Chiediamo un incontro nazionale globale che includa tutte le parti senza eccezioni, per attuare ciò che è stato concordato nei precedenti dialoghi palestinesi e per affrontare le conseguenze della brutale guerra sul nostro popolo nella Striscia di Gaza, e i barbari attacchi da parte delle bande di coloni e delle forze di occupazione, nonché i progetti di insediamento e annessione in Cisgiordania, specialmente ad Al-Quds.
2) Rifiutiamo tutte le soluzioni e gli scenari per il cosiddetto “futuro della Striscia di Gaza” e promuoviamo una soluzione nazionale palestinese basata sulla formazione di un governo di unità nazionale che emerga da un consenso nazionale globale che includa tutte le parti, responsabili dell’unificazione delle istituzioni nazionali nelle terre occupate in Cisgiordania e nella Striscia.
3) Sottolineiamo la necessità di un cessate il fuoco definitivo, la cessazione permanente di tutti gli atti di aggressione e il completo ritiro dalla Striscia di Gaza, come condizione per discutere lo scambio di prigionieri basato sul principio del “tutti per tutti”.
4) Chiediamo lo sviluppo e il rafforzamento del sistema politico palestinese su basi democratiche, attraverso elezioni generali (presidenziali, legislative e del consiglio nazionale) secondo un sistema di piena rappresentanza proporzionale, in elezioni libere, eque, trasparenti e democratiche, in modo che si ricostruiscano le relazioni interne sulla base e sui principi della Coalizione Nazionale.
I rappresentanti riuniti a Beirut esprimono la loro stima ai martiri palestinesi nei territori occupati, in particolare al nostro popolo nella Striscia di Gaza, e augurano una pronta guarigione ai feriti. Estendono i loro saluti a coloro che sono saldi nonostante la crudeltà e la brutalità dell’aggressione a Gaza, e rivolgono un saluto di lotta ai paesi e alle forze della resistenza della nostra nazione per il ruolo di sostegno al nostro popolo che svolgono.
Le forze convenute a Beirut rivolgono inoltre un saluto ai popoli arabi e a tutti i popoli liberi del mondo, che hanno manifestato nei loro paesi e nelle loro capitali condannando il terrorismo sionista, sostenendo il diritto del nostro popolo a difendere sé stesso, la propria terra e la propria dignità, e chiedendo maggiore sostegno politico, mediatico e materiale, al fine di stabilire un fronte globale contro il terrorismo sionista. L’aggressione israeliana e la barbarie atlantica, guidata dagli Stati Uniti, sono il nemico numero uno dei popoli del mondo che desiderano libertà, indipendenza, la prosperità e una vita dignitosa.
Movimento di Resistenza islamica – Hamas
Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina
Movimento della Jihad islamica in Palestina
Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina
Comando Generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina»
Beirut, 28 dicembre 2023
*Traduzione a cura della redazione