Ministro Gualtieri,
la esorto a prendere atto di una situazione che è già arrivata a non essere più gestibile.
Siamo in milioni.
Siamo piccoli imprenditori che non posseggono yacht, ville di lusso, puff farciti di banconote, conti offshore e tantomeno vitalizi.
Non abbiamo il piano B nella nostra vita, siamo in molti ad avere un’età in cui è troppo tardi per cercare un lavoro (semmai ci fosse in Italia opportunità di lavoro).
La crisi e la pressione fiscale ci hanno spremuto fino a renderci inermi. La politica non ci ha mai preso in considerazione ed invece ci ha derisi e umiliati con accuse infamanti.
Se fossimo stati evasori molti di noi non sarebbero in debito con l’agenzia delle entrate.
Noi partite IVA abbiamo contribuito alla crescita del paese, abbiamo dato lavoro, abbiamo creato una rete di interscambi per arricchire le opportunità in infiniti settori.
Noi non abbiamo rovinato l’Italia.
L’abbiamo affidata a persone poco serie.
Noi non viviamo di mazzette.
Noi non sprechiamo risorse.
Viviamo di sacrifici, non contando le ore di lavoro né le ore sottratte alle nostre famiglie.
Non ci è mai stato dato nulla in cambio, lavoriamo quando siamo malati, quando aspettiamo un figlio e andiamo in disgrazia quando ci sono infortuni gravi.
La rabbia di questi milioni di persone ora sta diventando incontenibile.
Siamo esasperati, non ci stiamo edificando.
Vogliamo rispetto e giustizia sociale.
Se vuole vedere come lavora un piccolo imprenditore, le offro uno stage.
Le potrei dare spunti per il suo prossimo libro, potrà arricchirlo di vita vera e umanità.
*questo contributo è stato pubblicato come commento ad un post su facebook del ministro Gualtieri
Nel commemorare i 20 anni di “euro” è buona cosa fare il punto. Un bel convegno aperto, se emerge che siamo più ricchi e che lavoriamo di meno andiamo avanti, in caso contrario è meglio mollarlo.
Io sono del parereche quando il popolo si lamenta c’e’ qualcosa che non funziona. Il popolo e’ stanco, l’agricoltura e’ stata messa in ginocchio, i campi sono tutti abbandonati perche’ non conviene coltivarli per l’elevato costo dei contributi e tasse messe in rovina della merce che entra in Italia senza essere stata adeguata ai nostri prezzi con lo sdoganamento. Di cose che non vanno c’e’ n’e’ uninfinita’. A fallire e a chiudete purtroppo siamo sempre noi delle Partite Iva. Non siamo tutelati ma vuole le tasse. Se lo staro pensa che non siamo ingrado a gestire le nostre attivita’ potrebbe anche prendersi tutto pagandoci l’avviamento commerciale a un prezzo ecuo e metterci a lavorare come suoi dipendenti!!!!