Su questi temi interviene oggi Fabio Frati, del Coordinamento nazionale, con l’articolo che segue.
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Uno sguardo… Attento, prolungato, intenso.
Uno sguardo che viene dalle profondità del tempo…
C’è tutto il terribile sapere bellico umano in quello sguardo.
Lo sguardo del guerriero, del ribelle, del partigiano…
Lui guarda, osserva attentamente il nemico, lo respira con quello sguardo…
Lo sente, ne percepisce la forza, tutta la sua forza. Ma è determinato, sa quello che rischia e cosa è in gioco. Vita o morte sono le uniche opzioni.
Studia il nemico…, specialmente quando questi è più forte. E allora cerca i suoi punti di forza e di debolezza…e si concentra su quei punti deboli, li analizza nei minimi dettagli…, là…, proprio là dove la superiorità dell’avversario sarà annullata. Ed è lì che lo attaccherà… e attaccherà, sorprenderà e vincerà.
Guerra, Politica, Scontro Sociale, …stesse regole, stesse modalità d’ingaggio, stessi pensieri profondi ma scenari diversi, livelli diversi, diversa la violenza dispiegata, armi…parole… ma stessa posta in palio: vita o morte, vittoria o sconfitta, successo o insuccesso.
Questa consapevolezza dovrebbe sempre guidare le scelte del militante politico quando questi si deve confrontare con un avversario, qualsiasi esso sia.
Le gravi e urgenti problematiche del nostro paese, che stiamo affrontando con i nostri ambiziosi e necessari progetti, sono state ulteriormente e pesantemente peggiorate dal dispiegarsi della vicenda “COVID19”.
Questa va analizzata freddamente, per valutarne tutti gli aspetti che possono interessare le scelte che il militante dovrà sostenere.
Quindi:
- il Covid, esiste o no
- il suo livello di infettività vero o presunto
- la sua capacità o meno di generare gravi e gravissime patologie
- l’epidemia e/o la pandemia esist(e)ono o no
- ricadute economiche delle scelte fatte
È logico che dopo attenta osservazione e discussione, grande attenzione andrà posta su quello che le forze in campo stanno determinando, lo scenario imposto, casualità o eterocostruzione dello stesso, progetti, strategie e tattiche di tutte le forze, organizzate o meno, interessate alla partita.
Noi ci troviamo ad affrontare uno scenario determinato da terzi e aggravato dalla casualità o da un’improvvisa e voluta azione politico militare.
Vista la sproporzione delle forze in campo è logico che noi si debba giocare di rimessa, dato che il terreno, la prima mossa e i giocatori sono stati scelti dall’avversario.
Allora, la situazione imposta, vera o presunta, che stiamo fronteggiando è questa:
esiste una pandemia globale di una pericolosa e contagiosissima malattia virale. Per contrastarla in attesa di conoscerla, poterla curare e mentre si aspetta la scoperta di un salvifico vaccino, bisogna limitare al massimo possibile i contagi. Da qui tutte le misure di chiusura e contenimento attuate in varie forme e tempistiche nei vari paesi.
A questa narrazione oggi crede la stragrande maggioranza della popolazione mondiale e questo, per chi vuole in qualche modo contrastare governi e potentati economici che gestiscono questa fase, pone un altro problema da non da poco da valutare.
Quali sono allora i punti di forza e i mezzi con cui i nostri avversari controllano le masse e le assoggettano alla loro narrazione?
Penso che il principale elemento a nostro sfavore sia il sentimento di paura introiettato da una parte preponderante della nazione e del mondo. Questo sentimento, finché non sarà scalzato da altri, fame/rabbia/sfiducia in chi aveva promesso di “proteggere”, sarà predominante.
Quindi le nostre scelte dovrebbero essere indirizzate ad individuare, nei punti di debolezza dell’avversario, quegli elementi che dovremmo far crescere perché sappiamo che essi contrasteranno la narrazione imposta.
Lavorare quindi per spiegare a tutti chi sono realmente e cosa hanno fatto coloro che, muovendosi come la teoria della “shock economy” insegna, hanno promesso al mondo di proteggerlo dopo averlo terrorizzato.
Sono debolissimi in questo, perché:
non lo hanno protetto prima, non lo stanno facendo adesso e non lo faranno in futuro, lasciandolo da solo a contrastare i terribili effetti dalla crisi economica derivante a cascata per quanto fatto o dovuto fare fino ad ora.
Quindi bisognerebbe dire e fare contro ci ha fatto arrivare nudi all’appuntamento con un’epidemia, da loro dichiarata e pericolosa, con il sistema sanitario nazionale distrutto e reso inefficiente dai tagli impostici dai diktat UE. Questo ha condannato a morte lenta per soffocamento e senza cure, migliaia e migliaia di italiani.
Non stanno facendo nulla per “proteggere”, né la salute né il sostentamento economico…, perché questo significherebbe dover stampare valuta e andare in rotta di collisione frontale con le oligarchie dell’UE.
Paradossalmente questo loro punto finora di forza diventerebbe, se incrinato, un loro punto di estrema debolezza.
Invece si è preferito restringere il dibattito e la scelta delle azioni da fare e di indirizzarle dove il nemico oggi sembra, oggettivamente, più forte.
Si è deciso che non era tatticamente giusto attaccare il governo, prima sulle sue colpevoli inadeguatezze, sulla mancanza di un vero piano di aiuto economico e di essere colpevole della “Caporetto” del nostro sistema sanitario di fronte all’evento epidemico… e poi alzare il prezzo delle richieste per mobilitare su questi obiettivi le masse deluse dall’operato del governo e prive di certezze future.
Si è invece preferito ossessivamente dichiarare da subito…, poi con 10 morti…, con 100…1000…30.000…, che l’epidemia non esiste, che è tutta una montatura, che il virus non è pericoloso, che le misure di contenimento sono liberticide, che la crisi sta per portare milioni alla fame quindi aprite tutto e fateci lavorare…
E se la “riapertura” immediata e totale, da noi sempre richiesta, si rivelasse prematura e i contagi sciaguratamente risalissero?
Non potrebbe questo alimentare la paura del contagio, dando così nuova forza e argomenti al nostro nemico dove egli è già più forte?
Questa tragedia ci ha messo nel piatto una ghiotta occasione per veicolare a milioni di italiani le nostre proposte.
Dobbiamo cercare di non sbiadirle involontariamente per inseguire l’obiettivo primario che è diventato solo quello della lotta contro i Dpcm di Conte e le sue presunte violazioni costituzionali.
Chiunque ha guardato e continua a guardare questa complessa vicenda, con quel tipo di “sguardo” di cui parlavo all’inizio…, con attenzione, studio totale della forza del nemico, ricerca dei suoi talloni d’Achille, prudenza, cautela… ma sempre con estrema determinazione, ricorda a tutti che forse sarebbe giusto dire e sostenere quelle cose che anche noi, qualora al governo del paese e stante la disastrosa attuale situazione data, saremmo stati costretti a mettere in atto.
Ci si accusa di non vedere la spaventosa macchinazione che un potere globale starebbe mettendo in atto, con l’uso del lock down, per smantellare ogni diritto costituzionale e controllare non solo l’Italia ma tutta l’umanità.
Il fatto davvero singolare è che queste accuse ridicole, fatte in modo continuato ed insopportabile, vengono principalmente mosse da chi ha sempre contrastato, denigrando pesantemente in passato, chiunque ponesse all’ordine della discussione qualsiasi elemento anche vagamente “complottista”…
Chi oggi denigra e irride, dovrebbe sapere che il diabolico progetto di controllo totale della popolazione mondiale tramite vaccino e microchip, cosa stranota da anni tra tutti i liberi pensatori e i “complottisti”, può essere attuato solo con il consenso e non con la forza…, non puoi controllare con la forza miliardi di persone.
Ben arrivati…, welcome to the real world folks…
Attendo ora con ansia, dopo aver visto sdoganato quello che una volta era solo “complottismo”, alcune future, improvvise e rapide conversioni, da SI Vax a NO Vax, quando Bill Gates e co. vorranno imporci per legge il loro vaccino…
La nostra arma principale è sicuramente quella di minare l’immagine salvifica che il potere vuole darsi e quindi distruggere il suo consenso. Ciò scatenerebbe uno scenario politico in cui qualsiasi accelerazione sarebbe possibile.
Infine due ultime considerazioni su alcune critiche mossemi riguardo alle mie valutazioni sulle denunciate violazioni costituzionali di Conte e alla mia difesa del principio di tutela della vita umana.
Rispetto al primo punto mi sembra strano che personaggi del calibro di Maddalena e Zagrebelsky, una volta guru costituzionalisti anche per tutti noi, sono improvvisamente diventati dei “vecchi annebbiati e in errore”… per aver detto che le mosse del governo sono all’interno del perimetro costituzionale.
Asserisco poi che se fossimo stati al governo, avremmo dovuto muoverci tutelando innanzi tutto il più possibile la vita umana (aprite tutto, andate a lavorare perché i soldi non ci sono e buona fortuna a tutti, non lo è)…!!!
Questo principio morale dovrebbe essere un inviolabile spartiacque…
Se non è così, chi decide qual è la vita che è giusto vivere…?
E quale quella che invece non vale la pena di vivere…?
Chi decide chi potrebbe essere sacrificabile? Noi…? Qualcuno di noi…?
Ci mancano Pol Pot e Ezzelino III da Romano?
Si sta sostenendo anche qui una cinica e fredda “ragione di stato”?
Come quelle che nella storia umana hanno giustificato le più orribili nefandezze?
Quelle ragioni di stato sempre e solo funzionali al mantenimento del potere delle classi in quel momento dominanti?…
Faccio appello a tutti di non esasperare i toni del nostro dibattito interno.
Vanno evitate lacerazioni e incomprensioni, queste minano il progetto a cui tutti stiamo lavorando. Questo è estremamente più importante di tutti i deliri e le astrazioni individuali, di tutti… le mie per prime.
NON ci possiamo permettere sbagli, NON ci possiamo permettere altro.
Fabio M Frati