Tutte le moderne teorie complottiste, rese ancora più affascinanti da personaggi che popolano il web con tanto di maschera e di voce truccata, si basano su un abile miscuglio di cose vere e verificabili e cose senza nessun fondamento. Il mix è così ben strutturato che offre una chiave di lettura a tanti stanchi dell’andazzo generale che, nell’incontro di una teoria di questo tipo, ne sono talmente conquistati da farla propria.
Il punto è che tutte le teorie complottiste portano alla conclusione che nulla si può cambiare perchè il complotto è opera di forze abili, ben strutturate e potenti. E soprattutto che agiscono nell’ombra, al riparo da coperture sovra governative. Dunque il complottismo che vuole sembrare una visione rivoluzionaria, in realtà è una visione contro rivoluzionaria. Una nuova religione, un nuovo misticismo funzionale a mantenere diffusa l’ignoranza del mondo nel quale viviamo.
L’idea che il capitalismo sia una “cosa” unitaria, compatta, un insieme di forze coese e coerenti, tutte tese a governare il mondo con una strategia unitaria non ha nessun fondamento nella natura del capitalismo; che è scontro continuo tra capitali, guerre commerciali, guerre doganali, guerre monetarie. E quando queste non sono in grado di risolvere i conflitti si trasformano in guerre con le armi. Tuttavia i complotti esistono, da quando esiste il genere umano e i beni necessari per la vita hanno smesso di essere in comune. Da quando i più forti hanno preso possesso dei beni presenti in natura negandoli ad altri uomini è nata l’alleanza degli uni contro gli altri. Che si basa anche su tranelli, trappole e complotti.
Ma poichè il capitalismo è il risultato di tanti capitali in lotta per dominare su altri, se esiste un complotto (che infatti in questo senso non si puo’ negare) lo è in funzione di un attacco ad un altra frazione di capitale. Dunque immaginare che esista un complotto globale con un’unica regia è un operazione ingenua. Tra l’altro, se si parla sempre di un complotto mondiale si perde la capacità di vedere i reali nessi tra frazioni di capitale, e quindi la possibilità di incidervi in modo rivoluzionario per le classi popolari.
Vogliamo trasformare o no i rapporti di forza in modo da dare alle classi popolari il potere che meritano e che è persino sancito nella nostra carta costituzionale? Allora abbiamo bisogno di una teoria rivoluzionaria che metta le giuste armi in mano al popolo, non false conoscenze senza capo nè coda.
*Umberto Spurio è membro del Coordinamento nazionale di Liberiamo l’Italia
Ma per carità! Non condivido l’articolo nella forma e nei contenuti, mi spiego: Il “complottismo” ha natura disomogenea ed è il recinto, creato da chi vuole difendere i capitali, in cui confinare chiunque dissente dal pensiero unico. Per fare questo, ovviamente, i detentori e controllori dei media (ognuno con i propri interessi) ha creato delle vere e proprie narrative che attirano le persone in una lotta contro i mulini a vento salvaguardando i veri distruttori del pianeta e del diritto alla vita. In questo recinto vengono confinati tutti: Quelli che lottano contro la TAV assieme a quelli della terra piatta, quelli che lottano contro la libera circolazione delle merci con quelli del piano kalergi, quelli che lottano contro l’eni ed i danni ambientali in Nigeria con quelli che seguono Greta. Tutto grazie alle false notizie di stato mischiate alle false notizie di “telodicoio”.
A difendere il capitale sono proprio quelli che, con articoli come questo, fanno passare l’idea che i “COMPLOTTISTI” sono un gruppo coeso ed allineato ad un modello ideologico dogmatico.
Il punto è che tutte le teorie anti complottiste portano alla conclusione che il complottismo è opera di forze abili, ben strutturate e potenti, ovvero che son tutti uguali e fanno parte della stessa congrega.