«Uscire dalla crisi – Mai più schiavi dell’Europa». Organizzato da Vox Toscana, da Liberiamo l’Italia e dall’associazione Vox populi, è stato questo il tema dell’incontro pubblico che si è tenuto ieri 11 luglio a Firenze.
L’argomento è stato ampiamente sviluppato dai due relatori – Leonardo Mazzei di Liberiamo l’Italia e Filippo Abbate della Rete MMT ed esponente di Vox – e dai successivi interventi del pubblico che ha riempito la sala del circolo Acsi di via Fratelli Stuparich.
Mazzei, dopo aver descritto la gravità della crisi in corso, indicando le misure necessarie per uscirne, ha evidenziato come esse siano impossibili da realizzare nella gabbia dell’Unione europea. Gli interventi proposti a seguito della crisi sanitaria (Mes, Sure, Recovery fund) seguono la stessa logica di sempre, e “passata ‘a nuttata” l’oligarchia eurista sta già dicendo chiaramente di voler tornare al più presto a quelle stesse regole di bilancio che hanno impedito in questi anni all’Italia di risollevarsi dalla lunga crisi iniziata nel 2008. Da qui la necessità dell’Italexit, per liberarsi da un’Unione costitutivamente ultra-liberista, portatrice di pesanti vincoli austeritari, per sua natura violentemente antidemocratica.
Abbate, d’accordo sulla necessità dell’Italexit, ha dimostrato efficacemente l’assoluta incompatibilità tra i trattati europei ed i principi fondamentali della Costituzione del 1948. La nostra Carta prevede la tutela del cittadino e lo sviluppo della persona, mentre i trattati europei si preoccupano invece della tutela del profitto e dei capitali. E mentre la Costituzione prevede la valorizzazione del lavoro e dei lavoratori, l’UE è fondata proprio sulla svalutazione del lavoratore e sull’annullamento dei sui diritti. Stesso discorso per quel che riguarda il risparmio, da tutelare in base all’art. 47 della Costituzione, da distruggere senza remore in base alla direttiva europea sul “Bail in” del 2014. Dunque, per applicare la Costituzione, non resta altra strada che quella dell’uscita.
Gli interventi che sono seguiti hanno consentito un approfondimento su alcuni temi. In particolare sulla crisi generale della democrazia, sulla inattendibilità del “sovranismo” di Lega e Fratelli d’Italia, sulle questioni geopolitiche connesse con l’Italexit.
Alla fine gli organizzatori hanno ricordato l’importante tappa rappresentata dalla Marcia della Liberazione che si terrà a Roma il prossimo 10 ottobre. Una scadenza che verrà promossa anche in Toscana, con un’apposita iniziativa unitaria già prevista (come in molte città italiane) per il prossimo 25 luglio.