«Sarà un caso, ma il governo più atlantista della storia viene mandato a casa da tutti coloro che hanno sostenuto posizioni filoputiniane». Carlo Calenda coglie un aspetto della caduta del governo Draghi. Non c’è dubbio che per le contorte vie di uno psicodramma istituzionale, si è manifestato un dissenso trasversale e profondo contro lo scandaloso servilismo atlantista di Super Mario. Altro che “governo tecnico”! E’ stata squisitamente politica la decisione scellerata di anteporre fedeltà alla NATO e alla Casa Bianca agli stessi interessi nazionali.
Fosse anche solo per questo la caduta di Draghi è una buona notizia. Ma lo è anche per altri fattori.
Con la sua dipartita subisce un colpo micidiale l’europeismo, l’idea di cedere alla tecnocrazia di Bruxelles gli ultimi brandelli di sovranità nazionale. Draghi era stato infatti intronizzato per l’impresa, anche in questo caso tutta politica, di sprangare la cella in cui il Paese è recluso, e quindi gettare via le chiavi. I carcerieri non ce l’hanno fatta, l’evasione è ancora possibile.
Molti commentatori si spiegano la rivolta dei partiti come reazione all’umiliazione a cui Draghi li ha sottoposti. Di qui l’allarme (dei commentatori) sul colpo di coda dei populismi. Vero, ma c’è di più. Si sono sentiti in Senato gli echi del profondo malessere sociale, manifestatisi nei grandi movimenti contro il green pass e l’operazione covid, recentemente nella rabbiosa protesta dei tassisti contro l’uberizzazione del trasporto pubblico, e quella dei cittadini di Piombino contro il rigassificatore. Draghi ha dovuto alzare i tacchi anche perché è inviso alla maggioranza degli italiani, perché solo un’infima minoranza del Paese è disposta a sottoporsi alla tortura di politiche neoliberiste e austeritarie in nome dell’Europa e della guerra alla Russia.
La buona notizia non lascia tuttavia spazio all’esultanza.
Elezioni anticipate o meno, la recessione è inevitabile, ed inevitabili seguiranno le turbolenze sociali. L’élite è scossa per il capitombolo di Draghi ma resta col potere ben saldo nelle mani, e lo userà per tentare di superare il momentaccio. Il divorzio tra élite sistemica e masse popolari non è mai stato così profondo, tuttavia non ci sono altre nozze all’orizzonte. Troppo deboli e divise le forze dell’opposizione. Vedremo nelle prossime settimane se esse sapranno dar vita ad un fronte unico. Il circolo vizioso divisione-debolezza si può spezzare solo se c’è la volontà di sostituirlo con quello virtuoso unità-rafforzamento. L’appuntamento elettorale —come sostenuto dall’ Appello dei 100 — sarà una cartina di tornasole, il banco di prova per misurare maturità e senso di responsabilità delle forze del dissenso venute avanti nell’ultimo periodo.
Mio modesto parere è che queste crisi di governo
non accadono per caso. Loro sono troppo furbi.
Forse non volevano sprecare SUPERMARIO nel duro
inverno che ci attende e riproporlo in seguito
quando il nuovo governo di centrodestra entrerà
in crisi per lo Spread che scatterà regolarmente.
Quindi:
1 – Preservare Supermario per riproporlo in seguito.
2 – Evitare l’autunno caldo dando al popolo la speranza
salvifica di nuove elezioni vinte dal centrodesta.
3 – Impedire la formazione di CLN o fronti di salvezza
nazionali per mancanza di tempo. ( ma questo potrebbe
anche mettervi le ali ai piedi, dipende da voi ).
Faccio questa previsione: vedo un centrodestra vincente
in ottobre che poi entra in crisi e ritorna supermario
con l’allegra compagnia a riproporre tutte le nefandezze
per 5 anni lunghissimi.
Non credo che consentiranno la formazione di un governo di centrodestra. Neppure per qualche mese. Vorranno andare “sul sicuro”. La priorita’, per l’oligarchia, e’ il PNRR. QUINDI cerheranno sin da subito di creare un governo CENTRISTA-DRAGHIANO che raggiunga quell’obiettivo. Per quanto riguarda la posizione sulla crisi Ucraina, POI, questo governo CENTRISTA-DRAGHIANO potra’ comunque contare anche sul sostegno del centrodestra.
Francesco F.
Manduria (Ta)
Per quanto riguarda il resto del tuo ragionamento son d’accordo con te: se Draghi fosse rimasto al governo fino a marzo 2023 lui (…cosi come tutti i partiti COLLABORAZIONISTI a sostegno del suo governo) sarebbe stato (…GIUSTAMENTE) ritenuto dall’elettorato responsabile della crisi economico-energetica-socile che deflaghera’ in autunno, quindi si sarebbe “bruciato” in vista delle successive elezioni.
Francesco F.
Manduria (Ta)
Il piano dell’oligarchia e’ sin troppo chiaro: andare alle elezioni anticipate per poi creare un governo “centrista” che comprenda PD, fuorisciti di FI, fuoriusciti del M5S (Di maio in primis), Renzi, Calenda e Casini (…non e’ un caso che la mozione a sostegno di Draghi proposta al senato fosse sua…)che riproponga Draghi come Presidente delconsiglio. Un governo piu’ stabile e affidabile sia per Bruxelles che per Whashington.
Per le forze REALMENTE ALTERNATIVE, sara’ difficile contrastare questo piano, (visto il poco tempo per organizzarsi e avviare la campagna elettorale,) in ogni caso dobbiamo mettercela tutta almeno per provarci.
Francesco F.
Manduria (Ta)
P.s. Ovviamente non e’ da escludere l’ipotesi che l ‘INTERO M5S si schieri dalla parte del suddetto governo “centrista-draghiano”, soprattutto se il suo apporto sara’ determinante per varare il nuovo esecutivo.
Francesco F.
Manduria (Ta)
Dobbiamo provarci con la convinzione di riuscire nell’impresa. Lavoriamo sulle due rive: quella delle forze di una necessaria e possibile opposizione, unite ora da un programma minimo, magari 1. tornare alla repubblica parlamentare; 2.no alla guerra e basta quindi invio armi; 3.commissione d’inchiesta sulla gestione della “pandemia” e dei “vaccini”. Dall’altra parte prepariamo da subito l’elettorato e i possibili ora smarriti e spariti elettori con una raccolta firme che li faccia protagonisti di un appello all’unione del fronte del dissenso.
Il governo dei “più meglio” lascia con un aumento di 180 miliarduzzi di debito pubblico. E poi fanno gli sboroni: anche un deficiente può governare con questi risultati lasciando tasse aumentate e servizi diminuiti tralasciando il prima (covid) e il dopo (ucraina). Casuale, ma manco un po’, che il satrapo lascia alla vigilia dell’aumento, in zona eu, del tasso di interesse e con le nefaste ricadute p.v. . Ora si va a elezioni e seppur per nulla scontato, visti come sono gaggi, la dx vince. Non cambia nulla. Ah si! A completamento del nulla non avremmo nemmeno nessun abbassamento delle tasse se pure prerogativa destrorsa in compenso, ci sarà un attacco su i gay e vari e assimilati ed eventuali. Certo, questioni importanti ma non da primo ordine del giorno in agenda. E così, buonanotte. Noi siamo in tanti (milioni di milioni no….e poi era una pubblicità di affettati. Anche no), sicuro che siamo maggioranza purtroppo, ognuno naviga sul proprio ruscello perdendosi poi nel mare. Alcuni devono fare qualche metro indietro altri qualche passo ognuno, deve perdere qualche cosina. Faccio un paragone (ilare battuta): chiedimi di votare Paragone. Vota Paragone, è “il più meglio”. Manco morto a patto che non riconosca il simbolo e i nomi per nome. Abbiamo poco tempo! vero ma questo, è aspetto positivo. Non è che ci sia bisogno di studi di settore certo, abbiamo bisogno di gente onesta e questo si, è il vero problema. #pasquinellisubito. Bona.
Conte e il campo largo: “Il M5s è una forza progressista”.
Qualcuno gli dica al zuzzerellone che “progressista” è roba vecchia. Noi lo siamo già stati. E’ finita con la nostra vittoria e l’elezione di *prodi. Quella sera, in piazza, un mare di bandiere scudocrociate. Abbiamo riavvolto le nostre: brutta aria. Ritornando in sezione si palesa la certezza, vista la conformità della bandiera avvolta sull’asta di ritrovarcela, para para, precisa precisa, centimetro dopo centimetro nel…… Bona. #pasquinellisubito
*no refuso. Minuscolo voluto
Da L’Indipendente: “affinché il Premier proseguisse il suo mandato, si sono levate preoccupazioni per la dipartita dell’ex BCE anche da oltreoceano. In particolare dagli ambienti finanziari americani e dal Dipartimento di Stato USA,”.
Questo è il livello anzi, il dislivello dei nostri politici e di contro, cosa abbiamo?. Dice: si, ma non c’è tempo per unirci così siamo costretti a liste divise per un unico fine. Ah si? Perché votando fra sei mesi avremmo avuto la certezza di unirci? Abbiamo passato una stagione a seguire Paragone senza essere considerati nemmeno di striscio. Si….Fusaro va bene ma in piazza non ci viene. Scusami vero, disturba la piega del capello e del cappello e della cappella. E poi i fuocherelli, i V3V2V1, Ancora Italia con il piazzista perfetto al comando. Persino l’allampanato lucchese. Mi pare di avere intercettato anche i “Carc”; è bastata una parola storta e “puff”, spariti. Imbonitori da fiera di paese. E la miseria! #pasqinellisubito