I Trattati Europei contemplano, come valore fondamentale, la concorrenza e non la cooperazione tra gli Stati, e la politica della concorrenza si attua tagliando fuori lo Stato dall’economia. Da questi principi derivano delle regole economiche che tendono a favorire alcuni e sfavorire altri Stati ma non è finita qui, in quanto l’attuazione delle regole riflette ancor più il potere discrezionale dei favoriti sugli sfavoriti: come conseguenza di tali rapporti di forza abbiamo che la regola dei pesi e misure diverse è diventata, per prassi, l’unica sempre rispettata nelle euro-istituzioni. Purtroppo questo non è soltanto un gioco, lo testimonia il drammatico scenario in cui questo “groviglio economico” ci ha portato progressivamente negli ultimi anni, e lo testimoniano le decine di migliaia di giovani italiani, per lo più ben istruiti, che sempre più emigrano alla ricerca di condizioni di vita accettabili.
“Io simpatizzo piuttosto con coloro che vorrebbero ridurre al minimo il groviglio economico tra le nazioni, che non con quelli che lo vorrebbero aumentare al massimo. Le idee, il sapere, la scienza, l’ospitalità, il viaggiare, – queste sono le cose che per loro natura dovrebbero essere internazionali. Ma lasciate che le merci siano fatte in casa ogni qualvolta ciò è ragionevolmente e praticamente possibile, e, soprattutto, che la finanza sia eminentemente nazionale.” J. M. Keynes, 1933, Autarchia Economica.
Per la liberazione dal groviglio economico-finanziario che ci sta soffocando, il 12 Ottobre a Roma scendiamo in piazza e
Fonte: Keynes Ora!
grazie per questa iniziativa in un momento buio e con un ritorno al passato in cui anche il del suffragio universale, le democrazie e la sovranità popolare vengono messe in discussione. Il vostro messaggio e azione può diffondere consapevolezza alle persona, aiutare a capire che stiamo divenendo una colonia di schiavi in mano a tecnocrati e alle lobbies dell’alta finanza. Grazie!