NO ALLA PROROGA DELLO STATO D’EMERGENZA!
22 luglio giornata di ribellione digitale
Su 27 Paesi europei, l’Italia è l’unico ad aver prolungato un duro stato di eccezione per sei mesi, mentre il governo è il solo che minaccia di volerlo prolungare sino al 31 ottobre, ciò nonostante numerosi scienziati confermino che da un punto di vista clinico l’emergenza sanitaria è finita.
Sordi alle critiche di prestigiosi giuristi e alle istanze di libertà dei cittadini più consapevoli il governo e i media mainstream continuano invece mantenere viva la narrativa catastrofistica per giustificare provvedimenti repressivi che sono anticostituzionali.
Il terrorismo sanitario è diventato così uno strumento ordinario di governo. Siamo di fronte a quanto descritto dal filosofo Giorgio Agamben, ossia la creazione di uno “stato di paura” per giustificare un autoritario Stato d’eccezione.
L’opinione pubblica vive immersa nel terrore e nel sospetto, il tutto alimentato dal susseguirsi di bollettini di guerra, in cui il numero dei morti precede quello dei guariti. La paura, infatti, serve per disorientate i cittadini, per legittimare provvedimenti tanto assurdi quanto liberticidi, per perpetuare politiche neoliberiste (“ce lo chiede l’Europa”) malgrado proprio queste abbiano clamorosamente fallimento.
Non possiamo accettare che la tutela della salute sia utilizzata come un alibi per imporre limitazioni dei diritti sociali e civili, abituando i cittadini a restrizioni sempre più invasive della libertà e della privacy o ad accettare misure indegne di un paese democratico (si pensi alla proposta criminogena di TSO, ricoveri coatti, vaccinazioni obbligatorie).
L’opinione pubblica in questi mesi è stata infatti terrorizzata, sottoposta a bombardamento quotidiano e capillare tramite una narrativa virtuale, contradditoria e catastrofistica basata sulla paura e si è indotta l’idea fallace che per tornare a sentirsi sicuri sia necessario limitare
le libertà e la privacy, rischiando di legittimare un grande fratello orwelliano che punisce i dissidenti tramite la solerte psicopolizia, a suon di multe, denunce, censura e lo spauracchio dei TSO.
Gli aderenti al Patto Julian Assange dichiarano la loro opposizione per la proroga dello stato di emergenza nazionale e la gestione autoritaria della pandemia e per questo hanno deciso di indire per mercoledì 22 luglio una manifestazione corale sul web per manifestare il proprio dissenso.
Purtroppo le proteste e le manifestazioni di questo tipo sono come il feed loop di Wiener: partono e arrivano da dove sono partite. Ovvio che aderisco, ma ci vogliono altri tipi di iniziative. Il gap culturale è troppo grande in Italia. Quanti pensate conoscano ad es. J. Assange?
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